Gorizia, il centro San Luigi venduto a una onlus

GORIZIA Don Vittorio Toninandel parla di trattativa «in stato molto avanzato e vicina allo sbocco positivo». Le notizie in possesso del sindaco Ettore Romoli sono, invece, più nette. «La compravendita è già andata in porto», dichiara sicuro.
Il riferimento è al convitto salesiano “San Luigi”, un’autentica istituzione in città. La struttura è stata venduta (o sta per essere venduta) ad una non meglio definita onlus che continuerà l’attività nel solco di quella svolta dai salesiani, la cui presenza in città perdura da oltre 120 anni. «L’area, urbanisticamente parlando, è B2, destinata cioé ad accoglienza diffusa e attività giovanili - spiega don Vittorio Toninadel, direttore del centro San Luigi -. Questo per dire che non c’è affatto il rischio che arrivi il palazzinaro di turno e stravolga tutto. La nostra decisione di vendere è stata pressoché obbligata: non c’erano alternative perché non riuscivamo più a mantenere una simile struttura. Inoltre, sarebbero stati necessari interventi manutentivi particolarmente onerosi. È da vent’anni che cerchiamo di alienare il San Luigi: solo che aspettavamo il nullaosta dei nostri enti sovraordinati che, finalmente, è arrivato».
I termini finanziari dell’operazione non sono stati resi noti. Anche se i tam tam e le indiscrezioni parlano di una cifra inferiore al milione di euro. «Quello che deve essere chiaro, e vi invito a sottolinearlo con decisione, è che i salesiani non se ne vanno: resteranno a Gorizia, continueranno a fare animazione, collaboreranno con la Pastorale giovanile ma non più al San Luigi», spiega don Toninandel. «Da chi è composta la onlus candidata a subentrare? Francamente, non lo so. Di queste faccende si occupano sfere superiori alla nostra. Cosa faranno all’interno della struttura? Attività giovanile, come facevamo noi. E proseguirà pure l’accoglienza agli studenti». Il centro San Luigi, infatti, offre ospitalità agli studenti che frequentano i corsi universitari attivati a Gorizia dagli Atenei di Trieste e di Udine.
Non nasconde la sua preoccupazione il sindaco Ettore Romoli. «Sono stato informato dell’avvenuta vendita del centro San Luigi ed è una notizia che mi rattrista non poco perché Gorizia perde un’istituzione secolare. La mia priorità sarà quella di capire come verrà riutilizzata la struttura. La mia paura è che la nuova onlus la trasformi, alla chetichella, in un nuovo centro immigrati. Questa è un’ipotesi irricevibile: ne ho già parlato con l’arcivescovo Carlo Maria Redaelli e sono pronto a ribadirlo a chi subentrerà nella gestione del convitto salesiano».
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