Gorizia, i medici assenteisti "recidivi" nel mirino da tre anni

I medici assenteisti sarebbero stati «recidivi». Le indagini su Giulio Tamburlini (responsabile della funzionalità del servizio di Odontostomatologia dell’ospedale di Gorizia) e della moglie Claudia Sfiligoi (odontoiatra in servizio nello stesso reparto) hanno avuto impulso dalla segnalazione dell’Azienda sanitaria Bassa Friulana-Isontina. È quanto emerge dalle 37 pagine dell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, Rossella Miele.
«Nella nota, in merito ai turni di servizio dell’anno 2015, si evidenziava che i tabulati orari - si legge nelle ponderosa documentazione - presentavano numerose mancate giustificazioni, frequenti mancate timbrature in uscita, assenze nelle giornate di sabato, presenze in orario pomeridiano (sebbene l’orario fosse fissato sino alle 14.30) e che, in diverse occasioni, il dottor Tamburlini era stato sollecitato al corretto comportamento in merito all’orario di servizio, ma con scarsi risultati».
C’è di più. Nelle sommarie informazioni rese dal direttore amministrativo responsabile, questi «ha riferito che le irregolarità, riscontrate con frequenza da qualche anno, riguardavano il mancato rispetto dell’orario di lavoro programmato, con assenze quasi ordinarie nei sabati e il non corretto utilizzo del badge elettronico, atto a certificare la presenza in servizio, il cui uso è obbligatorio».Non solo.
Dalle carte emergono anche altri particolari interessanti. Vengono riportate alcune “sommarie informazioni” rese dal direttore medico del presidio ospedaliero di Gorizia in cui si rileva «un gran numero di mancate timbrature con richieste di sanatoria presentate diversi mesi dopo dai due medici» e soprattutto «una presenza pomeridiana che si protraeva al di là di quelle che possono essere eventuali orari di presenza pomeridiana che si protraeva al di là di quelle che possono essere eventuali orari di attività ambulatoriale, in quanto il personale di supporto termina la propria attività verso le 14.30, mentre le richieste di sanatoria e le reali timbrature andavano oltre le ore 19».
C’è anche un elemento che, apparentemente, sembra andare a favore di Tamburlini e della moglie perché «in termini di servizio elargito alla comunità non è stata riscontrata nessuna inefficienza ma un’incongruenza fra l’orario di servizio timbrato e attività sanitarie certificate. Questa tipologia di anomalia si protrae in maniera più marcata dal 2015, mentre per il 2014 - dichiara il direttore medico del presidio ospedaliero di Gorizia nell’ordinanza del Gip - ricordo che a fine anno, avendo evidenziato situazioni analoghe, avevamo verbalmente richiamato entrambi i dipendenti ad un maggiore rigore nelle procedure di segnalazione dell’attività di servizio. Nel 2015, la situazione non è migliorata». E, a quel punto, è scattata la segnalazione, attraverso una nota formale, al direttore amministrativo dell’Aas 2.
Nell’ordinanza viene citata anche la presenza di due report «concernenti le mancate timbrature degli indagati con richiesta di regolarizzazione relative agli anni 2014 e 2015. Per tale biennio, il dottor Tamburlini - si legge nelle carte del Giudice per le indagini preliminari - ha presentato in modalità informatica 26 richieste di regolarizzazione per mancate timbrature, nonché 126 richieste in modalità cartacea. La dottoressa Sfiligoi ha presentato, invece, 23 richieste in modalità informatica nonché 177 richieste in formato cartaceo».
A quel punto, sono scattati i controlli con l’utilizzo di videocamere all’interno del reparto e l’installazione di Gps nelle vetture in uso agli indagati.
Riproduzione riservata © Il Piccolo