Gorizia, gelata del sindaco Romoli "Il 17 marzo comunali al lavoro"
Salta la possibilità del lungo ponte da mercoledì 16, giorno dei patroni. Il sindaco: «C’è la crisi, si lavori». Doccia fredda sui comunali. «In tempi di crisi i ponti sono un lusso, i convegni sull’Unità d’Italia alla sera»
GORIZIA. Giovedì 17 marzo, anniversario dell’Unità d’Italia? Festeggiamolo lavorando. I dipendenti comunali di Gorizia sono avvisati. Così la pensa il sindaco Romoli. Una doccia gelata per i lavoratori che pregustavano di godersi un lungo ponte: mercoledì 16 festivo (si celebrano i santi patroni della città), giovedì 17 il 150° del Tricolore, venerdì ponte verso il sabato e la domenica. Una pacchia.
Non è una questione da poco. Il rischio di buttarla in politica c’è anche a Gorizia. Perché il presidente della Provincia, Gherghetta, Pd, ha annunciato che per lui è giusto festeggiare tenendo chiusi gli uffici. Romoli, invece, Pdl, vuole lavorare.
E allora chi dei due è il più patriota?
Romoli ha le idee chiare. «Fermo restando che ovviamente mi rimetterò a quelle che saranno le decisioni prese in maniera collegiale – spiega il primo cittadino – la mia idea è che il 17 marzo sia opportuno lavorare. E questo a prescindere dal fatto che tutti noi riconosciamo il grande valore storico e simbolico di un anniversario come il 150° dell’Unità d’Italia, che infatti a mio parere dovrebbe essere enfatizzato attraverso l’organizzazione di manifestazioni pubbliche».
Se tutti sono regolarmente al proprio posto, chi in ufficio, chi a scuola, chi potrà prendere parte a tali manifestazioni celebrative? «Non si tratterebbe in ogni caso di eventi di folla – precisa il sindaco -, e quindi ritengo che conferenze, convegni ed approfondimenti vari potrebbero svolgersi ad esempio in orario serale, quando tutti gli interessati possono partecipare. In un momento di crisi economica come quello attuale non possiamo infatti permetterci il lusso di restare a casa per uno o più giorni».
Intanto sulle polemiche intorno al 150° dell’Unità d’Italia interviene anche il gruppo di Gorizia e dell’Isontino di Futuro e Libertà. I consiglieri comunali Alessandro Marega, di Staranzano, e Marino Ferfolja, di Doberdò del Lago, hanno concordato di chiedere nei prossimi giorni ai rispettivi Comuni se intendano chiudere gli uffici municipali. «A livello nazionale stiamo assistendo a dichiarazioni di ministri leghisti e di industriali italiani che non vorrebbero chiudere le attività – dicono -.
In molte città sono stati previsti negozi e musei aperti, musica, occasioni di incontro e persino notti tricolori». Gli esponenti di Fli ricordano che già nella recenti visita a Trieste il presidente della Camera Gianfranco Fini aveva giudicato incomprensibili le polemiche sul 17 marzo, ed esprimono il loro apprezzamento al sindaco di Farra Alessandro Fabbro, che nei giorni scorsi ha dichiarato pubblicamente che chiuderà uffici municipali e scuole nel giorno dell’anniversario.
Del resto «proprio a Farra d’Isonzo nacque nel 1840 Michele Marega – conclude la sua nota il gruppo di Fli -, garibaldino che partecipò all’impresa dei Mille in Sicilia e ricordato come “prode e valoroso sottufficiale”».
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