Gorizia: forniture ex Cie, gli altri 24 indagati

Oltre al presidente della Cciaa Madriz, l’ex presidente della Provincia Crisci, il leghista Paone e Bello della Croce Verde
Una manifestazione davanti all’ex Cie di Gradisca
Una manifestazione davanti all’ex Cie di Gradisca

GORIZIA L’unico nome che era “uscito” sino ad oggi era quello di Gianluca Madriz, presidente della Camera di commercio: vuoi perché si tratta della persona più esposta e più in vista, vuoi perché era stato lo stesso numero uno della Cciaa a informare la Giunta camerale prima, il Consiglio poi di essere stato indagato per presunta evasione dell’Iva.

In realtà, la società slovena di cui faceva parte (9 per cento la sua quota) costituisce solamente un’infinitesima parte dei soggetti di un’indagine assai più articolata e che vede 25 persone oggetto di indagine penale. E non si parla soltanto di rifornimento al Cie di Gradisca d’Isonzo di acqua minerale ma anche di forniture di schede telefoniche, materassi e altri beni. Non a caso fra i 25 soggetti indagati risulta esserci anche la padovana “Imaflex Snc” che si occupa della produzione di materassi, guanciali e supporti.

I nomi isontini Sono, invece, sei i nomi isontini, cinque dei quali soci della “Cgs Storitve doo” che aveva ottenuto in subappalto da Connecting People la fornitura di acqua minerale. Oltre a Madriz, spicca per il suo passato di politico e di amministratore il nome di Gianfranco Crisci, di cui parliamo più diffusamente nel servizio sottostante.

Madriz indagato per evasione dell’Iva

Sempre della medesima società facevano parte l’esercente Gianfranco Zotter, l’esponente della Lega Nord Giuseppe Paone e Roberto Mavilia. Tutti risultano essere indagati con la medesima accusa: evasione dell’Iva. Per essere ancora più precisi e aderenti al capo d’accusa alla “Cgs Storitve doo” viene imputata una «non regolare fatturazione ai fini Iva» di talune consegne di acqua minerale effettuate alla società Connecting People. La cifra sarebbe inferiore a quella emersa sin dalla prima ora: non più 20mila euro, bensì una cifra che si aggirerebbe sui 14mila euro. L’altro nome isontino, a sua volta piuttosto noto, è quello di Flavijo Bello, presidente della Croce Verde gradiscana.

Il resto dell’indagine Ma l’indagine, dicevamo, è assai più complessa e articolata e coinvolge parecchie altre persone. Ecco l’elenco completo degli indagati: Giuseppe Scozzari (già presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante della Connecting people), Ettore Orazio Micalizzi (vicepresidente del Cda), Vittorio Isoldi (direttore della Connecting people all’epoca dei fatti), Giovanni Scardina (direttore del Cie), Giorgia Savoia (direttrice del Cara), Mauro Maurino (componente del Cda), Stefania Acquaviva, Gianluca Negro, Diego Bezzi, lo sloveno Denis Repovs, Lucia Serena, Bruno Romor, Roberto Andaloro, Antonio Gesuato, Pietro Chiaro. A questi nomi si aggiungono le società tirate in ballo: oltre alla “Cgs” c’è, come detto, la “Imaflex” e la “Sant’Anna”, nota produttrice di acqua minerale. Tutti, vale la pena di ricordarlo una volta di più, sono soltanto indagati e non condannati.

In pratica, nel medesimo fascicolo sono finiti anche altri procedimenti che nulla hanno a che vedere (non sono, cioè, in relazione) con la distribuzione di acqua minerale al Cie. Da qui, il numero notevole di soggetti al centro delle indagini.

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