Gorizia, Ferri: «Rinforzi per il tribunale? Ci stiamo lavorando»

La conferma dall’entourage del sottosegretario alla Giustizia. «Faremo il possibile per arrivare a questo risultato»
La sede del Tribunale di Gorizia
La sede del Tribunale di Gorizia

GORIZIA «Stiamo verificando la possibilità di inviare rinforzi al tribunale di Gorizia. Stiamo facendo tutto il possibile». Così l’entourage del sottosegretario di Stato alla Giustizia Cosimo Maria Ferri sul cui tavolo da settimane giace il fascicolo del caso Gorizia.

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L’assemblea degli avvocati del Foro di Gorizia (foto di Pierluigi Bumbaca)

Roma, insomma se ne sta interessando, il grido d’allarme del presidente Giovanni Sansone non è caduto nel vuoto. Da Roma non possono sbottonarsi di più ma confermano: «Il massimo impegno per arrivare a questo risultato».

La battaglia della senatrice Fasiolo «Mi tengo in costante contatto con il sottosegretario Ferri e si sta lavorando per trovare una modalità di incremento degli organici dei magistrati. Spero che il tutto possa concretizzarsi al più presto».

Fasiolo evidenzia che il problema-Gorizia è «assolutamente conosciuto» a livello romano. «Sto lavorando in stretta relazione con il sottosegretario e anche con il ministro Orlando per trovare una soluzione».

Sansone: «Il Tribunale di Gorizia non sopravviverà»
Giovanni Sansone

«Non è da oggi, ma dall’inizio del mandato che mi occupo e mi preoccupo della questione del Tribunale di Gorizia. E lo faccio in costante collegamento con l’Ordine degli avvocati», rassicura. «Se sono ottimista? Sì. Nelle prossime ore mi confronterò nuovamente con il sottosegretario».

Un sede poco appetibile Sullo sfondo, però, c’è un problema attentamente sviscerato nel gennaio scorso dall’avvocato Riccardo Cattarini, presidente provinciale del Pd e responsabile della politica della giustizia del Pd per il Fvg. Il Tribunale di Gorizia non è poi questa sede “appetibile”.

«Tolto il caso dei processi per l’amianto, che riguardano una terribile tragedia, ormai consegnata alla storia, che però già oggi si occupano di fatti di almeno 25 anni fa, a Gorizia vanno in scena solo processi penali per piccola criminalità, incidenti stradali e infortuni sul lavoro: una triste contabilità di ordinaria amministrazione».

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«Per le cause civili è lo stesso: quasi solo separazioni e divorzi, ne abbiamo tantissimi, retribuzioni non pagate, contenzioso tra privati. Bene per noi, che siamo felici di vivere in un territorio a tasso di criminalità bassissimo, e senza rilevanti conflitti sociali che arrivano in Tribunale, ma che disegna un profilo del servizio giustizia locale di tipo medio basso».

Il nodo del tribunale E qui sta il nodo. «Ai magistrati non piace, soprattutto quelli giovani vogliono occuparsi di cose più importanti e appena possono se ne vanno, nessuno si stabilisce a Gorizia. Solo pochissimi, che giustamente il presidente Sansone definisce “eroi”, rimangono, ma la domanda di trasferimento o l’hanno fatta o la faranno».

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«Su questo la politica, spesso messa sotto accusa, non può fare nulla: i magistrati, lo dice la Costituzione, possono chiedere di andare dove vogliono e non possono essere trasferiti da nessuno, e legittimamente vogliono lavorare dove la loro professionalità viene meglio valorizzata, su cose importanti».

«A Gorizia per queste ragioni, tranne i due dirigenti i magistrati sono quasi tutti giovani o giovanissimi, e questo crea problemi in più, sia regolamentari, come abbiamo visto qualche giorno fa con il terzo processo per l’amianto, che il Giudice incaricato non poteva celebrare non avendo la prevista anzianità di servizio, sia per la fortissima incidenza delle assenze per maternità, condizione che evidentemente riguarda le donne giovani», la sottolineatura puntuale dell’avvocato Cattarini.

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