Gorizia, ecco perché le suore sono costrette a chiudere la scuola dell’infanzia “Ancelle di Gesù Bambino”

Parla suor Annarita Riello, la direttrice dell’istituto: «Il Covid-19 una dura prova da superare. C’è amarezza»
Francesco Fain
Suor Annarita Riello, direttrice della scuola di Gorizia
Suor Annarita Riello, direttrice della scuola di Gorizia

GORIZIA Gli alunni dell’ultimo anno completeranno il percorso. Poi, la chiusura. Si delineano con precisione gli ultimi passi della scuola dell’infanzia “Ancelle di Gesù Bambino” di piazza Divisione Julia che metterà la parola «fine» alla sua importante storia il 30 giugno prossimo. Una pagina dolorosa, vista la tradizione di un’istituzione che è nata negli anni Sessanta ed è stata palestra di vita e di formazione per generazioni di goriziani.

La direttrice della scuola

A parlarne è suor Annarita Riello, direttrice dell’istituzione privata/paritaria che le Ancelle gestiscono, ormai da decenni, a Gorizia.

Non nasconde le difficoltà. E non nasconde nemmeno il fatto di come il Covid-19 si sia messo di traverso, portando a un calo del numero degli iscritti e rendendo molto difficile il periodo in cui la pandemia raggiunse il suo culmine. «Perché la decisione di chiudere? Non riuscivamo più ad andare avanti. Abbiamo la nostra età e siamo rimaste in nove. Certo, c’è l’importante aiuto garantito dal personale laico ma è venuto il momento, purtroppo, di chiudere quest’esperienza. Il Covid, poi, ha portato ad adempiere a passaggi burocratici e organizzativi molto difficili e pesanti. Gli spazi, in quei giorni, erano stati rivoluzionati e i bambini suddivisi in tre “bolle”».

La sospensione delle iscrizioni

In realtà, la decisione non è maturata in questi giorni, ma quando il coronavirus è entrato a gamba tesa nella vita di ognuno di noi. «È da due anni che non raccogliamo più le iscrizioni. In questo momento, abbiamo i bambini dell’ultimo anno che completeranno il loro percorso per poi iscriversi alle scuole primarie. Noi rimaniamo. Cosa si farà poi, non lo so». Suor Annarita non nasconde che un po’ di tristezza e di amarezza c’è. Non può che essere così. «Ma non potevamo fare diversamente perché siamo rimaste in poche, e gli anni vanno avanti inesorabili. Qui, sono passate generazioni di goriziani e abbiamo sempre cercato di accogliere al meglio i bambini, come in una famiglia. In tutti questi anni ci siamo poste l’obiettivo di offrire, sia ai bambini sia alle loro famiglie, non solo i valori umani, ma anche i valori cristiani, essendo la nostra una scuola cattolica». L’insegnamento interpretato come una missione, nel senso più vero del termine.

Il commento dell’assessore

L’assessore comunale all’Istruzione Silvana Romano era al corrente della decisione delle suore. Sottolinea che non ci saranno conseguenze né disagi di alcun tipo per i bambini che stanno completando il loro percorso alla scuola dell’infanzia “Ancelle di Gesù Bambino” di piazza Divisione Julia.

«Le suore - racconta l’esponente di Giunta - mi avevano confidato che questa sarebbe stata la traiettoria. È una notizia che, indiscutibilmente, crea molto dispiacere perché quella scuola è stata un punto di riferimento per generazioni di goriziani. Hanno sempre garantito un servizio di qualità andando incontro alle necessità dei bambini e delle loro famiglie. Purtroppo, ci sono sempre meno suore e l’età avanza inesorabilmente. Non avevano scelte. Dispiace ma mi pare non ci fossero alternative».

Un servizio di qualità

Fino a quattro anni fa, la scuola dell’infanzia è stata molto fiorente sia per il numero di bambini, sia per le famiglie che hanno cercato di dar continuità ai valori educativi: hanno collaborato con iniziative di vario genere, proposte dalla scuola e anche da loro stesse quali le feste della famiglia, gli spettacoli teatrali, le gite, la sfilata del carnevale cittadino e, non ultimi, gli eventi religiosi. La motivazione era sempre la stessa: trovarsi insieme perché era bello condividere la vita e le diverse esperienze, compreso il momento del pasto. Nello stesso tempo, per le suore Ancelle di Gesù bambino, era importante che i bambini e le famiglie sperimentassero «il senso e la bellezza della vita umana, in cui riconoscere la presenza stessa di Dio». L’ultimo saluto a famiglie, studenti e ex allievi sarà sabato 11 giugno, alle 16, con la messa al Sacro cuore.

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