Gorizia e Nova Gorica: storia di un incontro lungo un secolo

La vittoria del popolo nella Domenica delle scope fu il primo embrione dell’Europa senza confini. Dalle  spinte nazionaliste nei due dopoguerra, alla cicatrice della frontiera fino l’Ue riparatrice: un po’ di storia

Roberto Covaz
La storica immagine della folla alla Casa Rossa domenica 15 agosto 1950, la Domenica delle scope
La storica immagine della folla alla Casa Rossa domenica 15 agosto 1950, la Domenica delle scope

GORIZIA Il conto alla rovescia per il 2025, anno in cui le due Gorizie saranno capitale europea della Cultura, è scandito da alcune date storiche. Ecco le più significative.

4 novembre 1918.

Si sparano gli ultimi colpi della Prima guerra mondiale. A Gorizia si formano due comitati. Quello italiano si attiva per l’immediata appartenenza di Gorizia e del suo territorio all’Italia (che verrà formalmente annesso solo nel 1921); quello sloveno perora la causa del riconoscimento di una speciale autonomia statuale.

16/17 settembre 1947.

Il tormentato secondo dopoguerra finisce con il ritorno dell’Italia a Gorizia. Ma le ferite dei decenni precedenti stenteranno a rimarginarsi. Nella notte tra il 16 e 17 settembre viene stesa la linea confinaria tra Italia e Jugoslavia. Case, orti, perfino un cimitero (quello di Merna) vengono divisi tra Italia e Jugoslavia.

1949-50.

Comincia la costruzione di Nova Gorica. Tra i primi edifici ad essere eretti sono i “blocchi russi” che incombono, muscolari nella loro possente struttura, su Gorizia.

13 agosto 1950.

È la Domenica delle Scope, uno dei primi embrioni di quella che diventerà l’Unione europea. Quel giorno migliaia di goriziani rimasti di là dal confine, sloveni, croati di Pola e di Fiume, monfalconesi del Controesodo, invadono pacificamente Gorizia superando così l’invalicabile frontiera tra i “due mondi”.

Autunno 1953.

Il futuro di Trieste infiamma gli animi. Tito ammassa migliaia di militari a pochi passi dal confine di Gorizia. Minaccia la Terza guerra mondiale. Il governo Pella risponde rafforzando la presenza dell’Esercito lungo la frontiera. Prevarrà la diplomazia.

Novembre 1975.

L’accordo di Osimo sancisce quanto stabilito nell’ottobre 1954. A Gorizia l’Accordo è metabolizzato in fretta, in virtù dei buoni rapporti tra le due municipalità, frutto della collaborazione del clero e delle associazioni culturali del territorio.

Giugno 1991.

La Slovenia conquista la sua indipendenza. Il Presidente della Repubblica Cossiga, a Gorizia, è tra i primi Capi di Stato a riconoscere la nuova repubblica.

30 aprile 2004.

La Slovenia entra nell’Ue. La festa avviene in una piazza Transalpina liberata dal “muro”.

20 dicembre 2007.

La Slovenia entra in Schengen, cadono i confini, si tolgono le sbarre, il mitico Lasciapassare (Prepustnica, Propustnica) finisce nel cassetto.

18 dicembre 2020.

Nova Gorica e Gorizia sono state proclamate Capitale europea della Cultura 2025.

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