Gorizia è entrata nella top 15 per la miglior qualità dell’aria

È l’unica città della regione ad ottenere la sufficienza nel report di Legambiente. Pochi sforamenti di Pm10. In cima alla classifica nazionale si è piazzata Sassari 
La zona rossa anti-smog che viene istituita ogni anno fra gennaio e febbraio in alcune vie del centro
La zona rossa anti-smog che viene istituita ogni anno fra gennaio e febbraio in alcune vie del centro

GORIZIA Un risultato incoraggiante. Che evidenzia come Gorizia sia ancora un’isola felice sotto il profilo dell’inquinamento e della presenza di polveri sottili, le famigerate Pm10. Gorizia, infatti, è l’unica città del Friuli Venezia Giulia ad aver ottenuto la sufficienza per la qualità dell’aria secondo l’ultima indagine di Legambiente.

Fra le 97 città prese in esame nell’ultimo quinquennio (2014-2018) solo 15 hanno raggiunto un voto superiore al 6 e, fra queste, c’è il capoluogo isontino. In cima alla classifica si piazza Sassari, seguita da Macerata, Enna, Campobasso, Catanzaro, Grosseto, Nuoro, Verbania e Viterbo che hanno ottenuto un voto superiore al 7 ma hanno raggiunto la sufficienza anche L’Aquila, Aosta, Belluno, Bolzano e Trapani, oltre a Gorizia.

La pagella è stata stilata elaborando i nuovi dati raccolti da Legambiente nel report “Mal’aria, edizione speciale” nel quale l’associazione ha confrontato le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) e del biossido di azoto (No2) con i rispettivi limiti suggeriti dall’Organizzazione mondiale della sanità.

«Non può che farmi piacere questo dato - sottolinea il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna-, perché mai come oggi, nelle città, dobbiamo puntare a un miglioramento della qualità della vita anche attraverso un controllo dell’inquinamento atmosferico e, più in generale, attraverso una nuova e più marcata sensibilità ambientale. Non è facile ma dobbiamo provarci e impegnarci fortemente su questo fronte. Va detto che questo dato conferma quanto diciamo da tempo, ovvero che Gorizia è la città ideale in cui vivere, con servizi assolutamente all’avanguardia, per le diverse fasce della popolazione, con ottime scuole per bambini e giovani, tantissime iniziative culturali e sociali arrivando alle eccellenti strutture e forme assistenziali domiciliari per gli anziani. È una città piccola, a dimensione d’uomo, con tanto verde, dove in pochi minuti, si possono raggiungere strutture fondamentali, dall’ospedale alla questura, dal Comune agli uffici postali. Ben venga, quindi, questo nuova conferma sull’elevata qualità della vita a Gorizia – conclude il sindaco - che cercheremo di migliorare ulteriormente».

Ma se Gorizia sorride, il resto d’Italia piange perché - spiega Legambiente nel rapporto - «è in emergenza cronica da inquinamento atmosferico: sono 54 le città che nel 2019 hanno superato il limite previsto per le polveri sottili (Pm10) o per l’ozono (O3), stabiliti rispettivamente in 35 e 25 giorni nell’anno solare: Torino ha raggiunto le 147 giornate “fuorilegge” (86 per il Pm10 e 61 per l’ozono), seguita da Lodi con 135 (55 per Pm10 e 80 per ozono) e Pavia con 130 (65 superamenti per entrambi gli inquinanti). E sono ben 19 le città (il 36% del totale) che hanno registrato nelle centraline Arpa oltre 100 giorni di superamento dei limiti giornalieri mentre 14 città hanno oltrepassato i 50 giorni complessivi. Le prime 25 posizioni sono tutte occupate da città del bacino padano mentre al 26mo posto si trova Frosinone con 68 giorni di superamento dovuti esclusivamente al superamento dei limiti per le polveri sottili».

«Molte città del Sud sono coinvolte per i soli superamenti dei limiti per l’ozono come Caserta (52 giorni), Enna e Potenza (50) e Avellino (46). Ma anche molte città del centro Italia sono afflitte dalle alte concentrazioni di ozono nei periodi estivi, collezionando superamenti continui: Terni (47), Chieti (45), Lucca (44), Grosseto (37), Pescara (34), Firenze (30), Macerata (28), Roma (27)».

Conclude l’assessore comunale all’Ambiente, Francesco Del Sordi. «I dati di Gorizia non sorprendono perché, da sempre, viaggiamo su quei parametri. Qui, non ci sono fabbriche particolarmente inquinanti. Chiaro, uno potrebbe opinare che abbiamo preso appena la sufficienza ma si tratta pur di un ottimo risultato visto ciò che accade anche nel resto del Paese». —

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