Gorizia dopo il ballottaggio: ecco il Consiglio comunale con tutti gli eletti

A Fratelli d’Italia, Lista Ziberna e Forza Italia 6 seggi ciascuno, 5 alla Lega. L’opposizione di Fasiolo guidata dai 4 del Pd

Pietro Comelli

GORIZIa Il Consiglio comunale del recente passato, quello delle divisioni interne alla maggioranza e non solo, è stato all’insegna dei gruppi consiliari che spuntavano come funghi. Merito, si fa per dire, della litigiosità interna e anche di un regolamento che lo consente.

Questa volta il centrodestra di Rodolfo Ziberna non avrà scuse. La maggioranza formata da 24 consiglieri comunali, se non si sfalderà, vede quattro gruppi omogenei (6 seggi ciascuno a Fratelli d’Italia, Lista Ziberna e Forza Italia, uno in meno alla Lega) più la singola rappresentante di Noi con l’Italia.

È un quadro semplice che dovrebbe consentire al sindaco di costruire una giunta altrettanto omogenea. Il massimo consentito dalla legge è di 11 assessori per una realtà come Gorizia, bisognerà però capire le scelte che farà Ziberna (la giunta passata contava su nove nomi più ovviamente il suo) che ha già annunciato di voler indicare, quale tecnico esterno, Lucio Beltrame al Bilancio. È questo l’unico nome uscito ufficialmente, da condividere con le liste che lo sostengono. Ma poi dovrà scegliere gli altri componenti fra la rosa di nomi dei partiti della coalizione, distribuire le deleghe (non tutte uguali come peso, vicesindaco compreso) e si aggiungerà quella ambita della presidenza del Consiglio comunale.

Nei banchi che ospitano 40 posti complessivi, di gran lunga rinnovati rispetto all’ultimo Consiglio comunale, visto che sono solo 18 i sopravvissuti, siederanno quattordici donne: nove del centrodestra e cinque dell’opposizione. Quest’ultima vedrà il centrosinistra guidato per numero dal Partito democratico (quattro seggi più quello della candidata sindaco sconfitta Fasiolo con tessera dem). Subito dietro il gruppo consiliare di Insieme-Gorizia Liberale con tre esponenti, capitanati da Pierpaolo Martina. Sia Fasiolo sia Martina molto probabilmente faranno gruppo a sé, senza confluire nei partiti di riferimento, quindi salvo sorprese la Commissione capogruppo sarà formata da quindici voci. Proprio i capigruppo, fatto salvo quelli monocellulari, saranno scelti all’interno di ogni singola lista dagli eletti. Un ruolo importante per la governabilità dell’aula.

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