Gorizia, con la Tares bolletta rifiuti più cara
«Nessun aumento con la Tares: i goriziani pagheranno le stesse somme, o anche qualcosina di meno». Le ultime parole famose, verrebbe da dire, rileggendo oggi le rassicurazioni che qualche mese fa arrivavano dall'amministrazione comunale a proposito dell'introduzione della Tares, la nuova tariffa sui rifiuti e i servizi che ha preso il posto della vecchia Tia. Le cose non sono andate esattamente così. Molti goriziani stanno ricevendo le prime bollette della nuova Tares, e si sono accorti che la somma da pagare è sensibilmente più alta di quanto non ci si aspettasse, e più salata rispetto a quella delle vecchie bollette della Tia.
Gli aumenti
Si va, in genere, dai 20 ai 30 euro in più per una famiglia media. Cifre che di questi tempi farebbe comunque comodo a tutti risparmiare, ma che è scocciante pagare soprattutto di fronte alla speranza coltivata di poter finalmente non vedere aumentare una delle tanto odiate spese fisse di ogni cittadino. «Mi è appena arrivata la tanto attesa Tares, e cosa scopro? Che non è affatto vero che noi goriziani non paghiamo di più rispetto alla Tia – attacca il consigliere comunale di Sel Livio Bianchini, in questo caso nei panni di un comune goriziano, magari con più vena polemica e maggiore abitudine a sfogare le sue rabbie - .Io, ad esempio, pagavo 147 euro per i rifiuti e ora mi trovo a dover versare 20 euro in più. Ma i costi, per noi che venivamo dalla Tia anziché dalla Tarsu, non dovevano essere invariati e anzi diminuire lievemente. Evidentemente è colpa della quota in più da pagare allo Stato, ma mi sembra l'ennesima beffa: le paghe delle persone restano sempre invariate, le pensioni idem, ed anzi calano in certi casi, mentre le tasse aumentano di continuo. I cittadini sono stufi».
Servizi indivisibili
Bianchini ha centrato il problema. La causa dell'aumento delle bollette sono proprio quei 30 centesimi di euro in più al metro quadro che lo Stato incassa direttamente attraverso il modello F24. Già nel presentare la nuova Tares, questa era suonata un po' come la nota stonata, ma forse non tutti avevano percepito chiaramente che questa clausola sarebbe costata parecchi euro. Lo conferma l'assessore all'Ambiente Francesco Del Sordi. «In questo caso il Comune davvero non c'entra nulla – spiega Del Sordi -. Io stesso mi sono ritrovato 27 euro esatti in più rispetto a quanto pagavo con la Tia, e la colpa è dei 30 centesimi che finiscono allo Stato, di cui le amministrazioni comunali non vedono nemmeno la fotografia. Noi, il nostro l'abbiamo fatto, e in effetti le tariffe non sono aumentate, calando semmai lievemente. Peccato però che lo Stato ci abbia imposto questa quota per i cosiddetti servizi indivisibili, che riguardano tutti i cittadini, come la polizia ad esempio.
La morale è che la questione si può girare in tanti modi, ma resta la stessa. Ai cittadini tocca sempre aprire il portafoglio, ed alleggerirlo ogni volta un po' di più. Con l'amarezza supplementare, anche, di sapere che quel che paga in aggiunta non serve nemmeno a migliorare il servizio a livello locale. Certo, peggio andrà agli abitanti dei comuni che arrivano dalla Tarsu, per i quali, in determinati casi, la Tares significherà ben di più di venti o trenta euro d'aumento, ma vere e proprie batoste per le finanze familiari.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo