Gorizia, codice d’accesso e termoscanner aprono “Contea” fra cibo e cultura

La kermesse esordisce con ingressi contingentati e sicuri. Il sindaco Ziberna: «Edizione zero, vinta la sfida col Covid» 
La parte centrale dell’ evento si svolge in due aree contigue, i Giardini pubblici di Corso Verdi che ospitano il Villaggio della mente e Piazza Battisti in cui è collocato il Villaggio del gusto.
La parte centrale dell’ evento si svolge in due aree contigue, i Giardini pubblici di Corso Verdi che ospitano il Villaggio della mente e Piazza Battisti in cui è collocato il Villaggio del gusto.

GORIZIA Non una manifestazione tappabuchi, non un piano B raffazzonato visto che “Gusti di frontiera” non si poteva organizzare. Ma il numero zero un nuovo format che verrà riproposto, questo l’annuncio ufficiale, il 28 aprile 2021, quando la città festeggerà i 1.020 anni. Il sindaco Rodolfo Ziberna ha voluto scandirlo con chiarezza, ieri sera, all’inaugurazione di “Contea” ai Giardini pubblici. E ha parlato di «sfida» perché organizzare una kermesse in questo periodo particolare, con mille restrizioni e nuove norme determinate dall’andamento del contagio da Covid-19 non è stato facile.

«Eravamo anche pronti a sospendere tutto se fosse stato necessario, perché la salute deve stare davanti ad ogni cosa. Alla fine, siamo qui perché questa la sfida la vogliamo vincere», la sottolineatura del primo cittadino. L’accesso alla festa era e sarà contingentato. Per poter partecipare alla manifestazione “Contea” è necessario effettuare una registrazione sul sito www.gocontea.it. Una volta aperta la pagina web vengono richiesti alcuni dati obbligatori, in particolare nome, cognome, la mail, il numero di telefono e, alla fine della pagine basta cliccare sul tasto “registra”. A quel punto viene inoltrata una mail con all’interno un Qr Code che deve essere mostrato agli addetti presenti alle porte di ingresso della manifestazione sia quando si entra sia quando si esce. Nonostante tutto, in tanti hanno voluto essere presenti, anche chi era meno avvezzo al mezzo tecnologico, magari facendosi aiutare.

Sul palco è intervenuto anche Klemen Miklavic, sindaco di Nova Gorica. Che ha esordito con un «cari concittadini di Gorizia». E ricordando la partita della candidatura a Capitale europea della cultura 2025 ha fatto gli auguri a “Contea” «perché - le sue parole - ogni successo di Gorizia, è un successo anche per la mia città». Non è mancato anche un riferimento all’annosa “lontananza” fra Lubiana e Nova Gorica, un po’ la stessa cosa che capita nel rapporto fra Roma e Gorizia. «Lubiana non ha riconosciuto il valore di questo territorio ma noi andiamo avanti per la nostra strada: quella della collaborazione transfrontaliera».

Dopo gli interventi di saluto del direttore de “Il Piccolo” Enrico Grazioli e del vicepresidente della Camera di commercio Vg Gianluca Madriz, ha chiuso l’inaugurazione il presidente della Regione Massimiliano Fedriga. Ha voluto ribadire l’appoggio della Regione alla candidatura a Capitale europea della cultura e ha ringraziato il Comune per aver dato vita a una manifestazione «esempio di bellezza, di tipicità e di sicurezza». D’effetto, la rievocazione in abiti medievali che ha ripercorso il momento in cui il nome di Gorizia si affacciò per la prima volta nella storia ufficiale.

Oltre alla cultura, le contaminazioni della cucina goriziana sono e saranno al centro dell’offerta gastronomica in piazza Battisti. Una tradizione gastronomica davvero unica, perché contaminata nei secoli da usanze, prodotti e cotture diverse creando un menù semplice, ma dai sapori forti e decisi. Stand gastronomici che proporranno vini, birre e piatti tipici della nostra tradizione culinaria. Ci saranno piatti rivisitati della cucina mitteleuropea come orzotto, spatzle, collo suino cotto nel sale, sorbetto al pelinkovac, ma anche i tradizionali gnocchi di patate e di pane (salati e dolci), frittate, formaggi, goulash, minestre e diversi dolci tipici.

Non mancheranno, certamente, i vini di Collio, Brda e del Vipava, oltre a birre agricole e artigianali. —

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