Gorizia: casa di riposo, direttrice “riabilitata”

Il Tribunale del riesame annulla l’ordinanza cautelare nei confronti di Sonia Corbatto: «Mai presente durante i fattacci»
La casa di riposo "Contessa Beretta" di Farra d'Isonzo
La casa di riposo "Contessa Beretta" di Farra d'Isonzo

GORIZIA Il Tribunale del riesame di Trieste ha annullato l’ordinanza cautelare (consistente nel divieto di dimora nel Comune di Farra d’Isonzo) nei confronti di Sonia Corbatto, direttrice della casa di riposo di Farra in cui gli ospiti sarebbero stati oggetto di una serie infinita di maltrattamenti e ingiurie.

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La casa di riposo di Farra

La sua posizione, dunque, si è notevolmente alleggerita, per non dire addirittura che si va verso la sua totale estraneità.

Ad annunciarlo sono gli avvocati Fabio Russiani e Sebastiano Markovic che tutelano la Corbatto. «In merito alla posizione della signora Sonia Corbatto, attinta dalla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Farra d’Isonzo, comunichiamo che il Tribunale del riesame di Trieste, in accoglimento dell'istanza della stessa Corbatto, ha annullato l'ordinanza cautelare, in quanto sostanzialmente il compendio indiziario difetta, in termini di gravità, di elementi significativi che consentono di dedurre nella Corbatto una consapevolezza in ordine alle condotte asseritamente tenute dalle operatrici sanitarie coinvolte».

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La casa di riposo di Farra

Aggiungono gli avvocati: «Ciò avviene anche in considerazione che la maggior parte delle asserite condotte sarebbe avvenuta in orari di servizio nei quali la Corbatto era assente e che gli ulteriori riscontri indiziari, successivi alla prima domanda cautelare, non sono stati ritenuti decisivi per raggiungere il minimo limite di gravità per l'applicazione della misura stessa».

Da qui, la decisione del Tribunale del riesame che ha, di fatto, “azzerato” l’ordinanza cautelare ai sui danni. Secondo l’accusa, la direttrice della casa albergo "Contessa Beretta" di Farra d'Isonzo sarebbe stata al corrente dei maltrattamenti agli anziani ospiti della struttura e non avrebbe denunciato l'accaduto. Questa era stata la motivazione che avevaportato ad essere indagata la monfalconese (ma residente a Gradisca d'Isonzo) Sonia Corbatto.

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La casa di riposo “Contessa Beretta” di Farra

La misura cautelare a suo carico (oggi annullata) era la stessa inflitta alle tre operatrici sanitarie Gina Liliana Sorescu, Tamara Shkrebti ed Ecaterina Barbos: divieto di dimora nel Comune di Farra.

Dalle ricostruzioni fatte dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Gorizia, guidato dal comandante Pasquale Starace, era emerso che la responsabile della struttura era stata messa a conoscenza dei comportamenti delle tre operatrici, ma «aveva sempre minimizzato l'accaduto, parlando di fantasie degli anziani ospiti», la sottolineatura degli inquirenti. Non solo. Corbatto avrebbe anche invitato gli anziani che denunciavano questi comportamenti a mettere fine alle lamentele, pena l'allontanamento dalla struttura.

Circostanze che il Tribunale del riesame non ha ritenuto sufficienti a giustificare la misura cautelare.

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