Gorizia capitale della Cultura 2025, Trieste appoggia Pirano. E scoppia il "caso"

TRIESTE «Una candidatura transfrontaliera molto importante che Trieste appoggia con convinzione dato il profondo legame che abbiamo con questa bellissima terra». Il tweet di Roberto Dipiazza non si riferisce a Gorizia e Nova Gorica, da tempo al lavoro sulla candidatura congiunta a Capitale europea della Cultura 2025; bensì all’operazione presentata martedì a Capodistria, dove i comuni costieri di Pirano, Capodistria, Isola e Ancarano hanno illustrato la propria candidatura.
E insomma, se in Slovenia i dossier in corsa sono cinque - compreso quello di Lubiana - anche il Friuli Venezia Giulia si ritrova coinvolto in due partite in competizione tra di loro. Laddove la definizione Friuli Venezia Giulia va intesa come territorio. Perché l’assessore alla Cultura Tiziana Gibelli - semmai ce ne fosse ancora bisogno - lo ricorda subito: la Regione sostiene da tempo Gorizia-Nova Gorica, anche con stanziamenti in Finanziaria (200mila euro lo scorso anno, altrettanti per quello in corso). E allora, «liberissimo il sindaco Dipiazza di fare ciò che crede - e ci mancherebbe - ma penso che questa situazione non rafforzi nessuna delle due candidature, ma rischi di eliderle».
La presenza di Dipiazza a Capodistria ha creato un caso anche al di qua del confine. Dove per altro pure Muggia appoggia Pirano. Il motivo della scelta di Dipiazza? Lo spiega lui stesso: «Ero stato contattato dal sindaco di Pirano lo scorso agosto e gli avevo dato l’appoggio perché non sapevo di Gorizia. E allora mi sono detto: meglio Pirano che Lubiana. A me questa candidatura della regione istriana piaceva molto. Noi a Trieste abbiamo il Conservatorio Tartini», l’artista la cui casa natale è a Pirano, «abbiamo concordato anche un concerto. Poi è venuto fuori che c’era anche Gorizia». E pazienza se il fatto è ampiamente pubblico da tempo. «Sarà un problema degli sloveni, dell’Unione europea o di chi dovrà decidere. Non sono cose gravi, c’è Esof, c’è Fiume capitale della Cultura 2020... Tutte cose che fanno parlare in chiave positiva di quest’area... Tutto in positivo. Appoggeremo tutti», conclude olimpico il sindaco di Trieste. Precisando per altro che «Gorizia non mi ha mai chiesto appoggio».
Da Gorizia, intanto, il primo cittadino - che pure, come Gibelli, ha contattato Dipiazza dopo avere appreso della sua presenza a Capodistria - preferisce far quasi finta di niente avventurandosi a dire anche che «Dipiazza non è andato fuori rotta, visto che resta un forte sostenitore di Gorizia-Nova Gorica: ma in caso noi non si ottenesse la candidatura, meglio Pirano che Lubiana», visto che - è il ragionamento - un luogo più distante porterebbe benefici più limitati. A insistere, Rodolfo Ziberna concede che in effetti «abbiamo informato i media quando un anno fa abbiamo candidato Gorizia» e pure che «a settembre con Dipiazza ci siamo visti e ci ha assolutamente sostenuto». Ma tant’è: Ziberna vuole dare per scontato che quando si tratterà di scegliere fra le cinque partite slovene «Gorizia e Nova Gorica ci saranno: la nostra è una candidatura transfrontaliera dal forte significato culturale, politico, simbolico. Chi ha seguito anche altri dossier ci dice che le nostre chances sono superiori al 90%», chiude con «un bel messaggio per l’amico Roberto».
Per essere precisa, Gibelli intanto racconta di avere rammentato via Sms l’altro pomeriggio a Dipiazza, appreso della missione del sindaco, l’appoggio della Regione a Gorizia: «Il sindaco mi ha chiamato immediatamente dicendomi che non si stava parlando della candidatura Collio/Brda all’Unesco, e aggiungendo di non sapere di Gorizia-Nova Gorica». Gibelli ricorda anche come «il 19 novembre scorso a Capodistria, nella sessione del Comitato congiunto tra Regione e Slovenia» presieduto dal vicepremier e ministro degli Esteri sloveno Miro Cerar e dal governatore Massimiliano Fedriga, «sia in avvio che a fine lavori Fedriga ha citato tanto il Collio quanto Gorizia-Nova Gorica, dando in prima persona questo input. E il ministro degli Esteri sloveno ha ripreso il suo intervento. Senza contare la presentazione tenuta a Gorizia in novembre. Dipiazza - che è un amico cui io voglio molto bene - lamenta un difetto di comunicazione, ma sono tutte notizie pubbliche...»
Ma «l’unica cosa di cui possiamo essere certi è che Pirano già sapeva dei contatti fra Gorizia e Nova Gorica», chiude l’assessore ricordando ad ogni modo che «Gorizia ha già pronto un dossier con cui potersi candidare a Capitale italiana della cultura in uno dei prossimi anni» se proprio la partita in corso non dovesse avere buon fine. Eventualità da cui rifuggire, ovviamente, così come fa anche Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio della Venezia Giulia da tempo al lavoro per Gorizia: «L’appoggio di Dipiazza a Capodistria? Libero di farlo, naturalmente, ma spiace, in un territorio così piccolo come il nostro, e davanti a una candidatura su cui operiamo da tempo». —
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