Gorizia, caos e dispetti dopo il “no” a Liliana Segre
Ancora bagarre in consiglio comunale. Servivano 28 voti, la maggioranza ne raccoglie 21. La mozione chiedeva la cittadinanza onoraria all’Ucei. Ziberna duro: «Ebrei traditi dalla Sinistra»
Il consiglio comunale di Gorizia
GORIZIA La discussione era iniziata alle 22.45. Il voto è arrivato all’1.09. L’esito? Negativo. La mozione Gentile che chiedeva il conferimento della cittadina onoraria all’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) non ha raggiunto il quorum dei 28 voti. L’ha votata soltanto la maggioranza (21 sì) con le assenze di Stasi, Ferrari (Cambiamo), Zotti (Lega) e Sartori (Udc, a casa per malattia), oltreché dell’opposizione. Ma le polemiche, the day after, volano. Non serviva essere Nostradamus per prevederlo. E il sindaco Ziberna passa subito al contrattacco, non le manda a dire.
«Che dire? Mi dispiace. Una tragedia epocale come la Shoah non merita di essere strumentalizzata e svilita così, per meri interessi partitici: la Sinistra, facendo mancare i numeri al consiglio comunale per conferire la cittadinanza onoraria alle comunità ebraiche, ha tradito i valori della lotta all’antisemitismo e della memoria, gli stessi che la senatrice Segre sta portando avanti. Dovrebbero chiedere scusa».
Il primo cittadino non usa mezzi termini per condannare il comportamento dei consiglieri del centrosinistra, in consiglio comunale, usciti al momento del voto. «Hanno, finalmente, tolto la maschera mettendo in luce tutta l’ipocrisia che sta dietro la proposta della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre: volevano semplicemente mettere una bandierina, obbedendo, come sempre, agli ordini che arrivano dallo stato maggiore della Sinistra nazionale. Nel momento in cui gli è stato chiesto di riconoscere l’abominio della più grande tragedia del secolo scorso, la Shoah, e di mandare anche un messaggio chiaro di condanna al un nuovo antisemitismo strisciante che si sta diffondendo anche in Europa, conferendo la cittadinanza onoraria alle comunità ebraiche hanno perso la testa e hanno fatto marcia indietro. Vergogna».
Ziberna è un fiume in piena. Difficilmente arginabile. «Non si sono limitati a fuggire dal voto di coscienza, “libero” e non imposto dall’alto, che avrebbe riconosciuto davvero il dramma e il dolore di milioni di ebrei perseguitati e uccisi dai nazisti e dei loro familiari ma hanno anche offeso le comunità ebraiche paragonandole ad associazioni di... ciclisti. Questa è la Sinistra. Incapace di andare oltre il luogo comune, incapace di produrre un pensiero critico che non sia quello ideologico preconfezionato, incapace di provare sentimenti veri ed empatici. È stata persa un’occasione storica di far partire un messaggio forte da Gorizia contro l’antisemitismo, facendo sentire una vera vicinanza alle comunità ebraiche che sono al centro di nuovi attacchi antisemiti. Davvero una brutta pagina per la nostra città».
Ziberna chiude, quindi, evidenziando un ulteriore aspetto della vicenda. «Solo per far capire che l’astio nei confronti di Gorizia e della sua storia: c’è chi, in consiglio comunale, non ha esitato, ancora una volta a giustificare la violenza, quella perpetrata alla fine della seconda guerra mondiale contro i cittadini goriziani, centinaia dei quali sono stati deportati e infoibati. In sostanza, è stato detto che si è trattato di azioni giustificabili in quanto reazioni contro ciò che avevano fatto i fascisti. Un giustificazionismo molto pericoloso, volto a manipolare la storia per avvallare immani tragedie come quella delle foibe. E questi sono gli stessi che poi vengono a darci lezioni di morale. No, la Sinistra è bene che queste lezioni cominci a farle a se stessa». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Video