Gorizia, auto in fiamme nei campi vicino Lucinico. Trovato il corpo carbonizzato di un uomo
GORIZIA Un corpo all’interno di un’automobile in fiamme è stato trovato nella tarda serata di martedì da una pattuglia del Reparto Prevenzione crimine della Questura di Gorizia nella campagna tra Lucinico e Mossa.
Gli agenti stavano perlustrando l’area tra il cimitero della frazione goriziana e la ex 56 bis in funzione anti-migranti quando, poco prima delle 22.30, hanno notato nell’oscurità un inconsueto bagliore. Si sono avvicinati imboccando via della Stesa e a quel punto si sono trovati di fronte a un veicolo in fiamme. Immediatamente è scattato l’allarme con la chiamata alla centrale operativa e la corsa dei vigili del fuoco. Una volta sul posto, però, i pompieri non hanno potuto fare altro che spegnere il rogo. Per la persona all’interno non c’era più nulla da fare. Il corpo era ormai carbonizzato, come la macchina, una Ford Ka poi risultata di proprietà di un goriziano.
La vettura era stata parcheggiata a una quindicina di metri dalla strada bianca che da Mossa conduce allo spaccio Cospalat. Si trovava tra i filari di una vigna e quello che era stato un campo coltivato a granoturco a metà strada tra l’ultima abitazione di via della Stesa e la costruzione di Irisacqua. Per le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Gorizia sul posto sono arrivati gli agenti delle Volanti, della Mobile e della Scientifica. Una volta effettuati tutti i rilievi, è stato dato il nulla osta e la salma è stata trasferita alla camera mortuaria di Gorizia dove ora si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria per tutti gli accertamenti del caso. Sarà il medico legale a stabilire le cause della morte. Anche se l’ipotesi più accreditata dagli investigatori è quella del gesto intenzionale, nessuna pista – vista la natura del decesso – può essere esclusa e, sul caso, è stato aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti. Sulla questione il procuratore capo Massimo Lia si limita a dire che è un atto dovuto e che allo stato attuale delle cose non ci sono elementi certi che facciano pensare al coinvolgimento di terze persone.
L’incarico al medico legale potrebbe essere conferito già nella giornata di oggi. Fino a quando non arriveranno gli esiti dell’esame del dna, anche sull’identità del corpo verranno fatte solo ipotesi. Tutto porta però a Marrico Cian, 61 anni. Dipendente regionale in servizio a Gorizia negli uffici di via Roma 7 è lui il proprietario dell’auto.
A causa dei contorni sfumati e dell’incertezza sulle cause della morte e sull’identità della vittima, l’episodio di via della Stesa apre vari interrogativi e presenta diversi elementi del giallo. Se, come appare, è stato realmente un atto deliberato, perché la vittima ha scelto un modo così cruento per morire? Tra i tanti possibili, quello del darsi fuoco è forse uno dei peggiori. Ammesso che però sia stata una libera scelta, una volta che si viene aggrediti dalle fiamme, l’istinto di autoconservazione spinge comunque a tentare la fuga per salvarsi. L’uomo avrebbe quindi dovuto provare almeno a scappare e uscire dall’abitacolo. Invece è rimasto al suo posto: da quanto è stato possibile apprendere, il corpo è stato infatti trovato all’interno del veicolo. Agli interrogativi dovranno rispondere gli investigatori una volta che avranno vagliato tutti gli elementi della vicenda e avranno in mano il quadro complessivo. Che si sia trattato di un atto deliberato o di un tentativo di mascherare un omicidio, di certo c’è che ieri la dinamica dell’episodio ha scosso l’intera comunità goriziana, che non è abituata ad avere a che fare con questo genere di cose. –
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