Gorizia ancora divisa su Corso Italia a senso unico: commissione senza accordo

Chiesta una nuova riunione plenaria. Sullo sfondo, il sondaggio popolare
Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 19_01_2021 Corso Italia senso unico @Pierluigi Bumbaca fotografo
Bumbaca Gorizia 19_01_2021 Corso Italia senso unico @Pierluigi Bumbaca fotografo

GORIZIA Trovare una sintesi fra posizioni inconciliabili? È stato chiaro sin dall’inizio che quella affidata alla commissione su corso Italia era una missione impossibile che nemmeno Tom Cruise avrebbe portato a compimento. E, infatti, la quadra non è stata trovata ma, quantomeno, si è discusso sul senso unico. Collegialmente e a lungo. E non sono mancati anche i momenti di aspro confronto ma tutto è avvenuto in maniera civile, grazie anche all’esperienza del coordinatore Sergio Cosma. Dopo il rapido intervento del sindaco Ziberna, i primi cinque interventi (Sì ciclabile, GoriziaInBici, IsontinaInBici, Consulta disabili e Anfass) sono stati musica per le orecchie dell’amministrazione comunale, in quanto tutti favorevoli al senso unico.

La voce di gruppi e associazioni

La prima voce contraria quella dell’ex assessore Antonio Devetag: presentatosi come giornalista e rappresentando Gorizia 3.0 ha ribadito la contrarietà al senso unico «introdotto d’imperio» e ha rivendicato il peso specifico delle 2.108 firme raccolte «che nessuna altra associazione, qui presente, può portare in campo. Chi ha fatto il danno, lo ripari». Il gruppo civico “Guardare oltre” ha puntato, invece, il dito su tutta una serie di criticità nell’attuale disciplina del traffico mentre Legambiente e Caprivesi Mtb, non è una sorpresa, hanno rinforzato la schiera dei favorevoli all’attuale conformazione del Corso. Confcommercio doveva essere rappresentata dal direttore Monica Paoletich ma, alla fine, è intervenuto il presidente Gianluca Madriz privilegiando così l’aspetto politico a quello tecnico.

E forte è stato l’appello all’elaborazione rapida di un Piano del traffico. Edoardo Iuretich dell’Asd Olimpia si è detto «stupefatto» delle posizioni di altri sodalizi, evidenziando un no chiaro e rotondo al senso unico. E ha definito il corso Italia «un budello» zeppo di segnali. È stata, quindi, la volta di Giulia Roldo, una delle promotrici della raccolta firme contro il senso unico. «Le firme sarebbero state molte di più ma, in zona arancione, abbiamo fatto ciò che abbiamo potuto - ha precisato -. È una questione di sicurezza: non a caso anche oggi c’è stato un tamponamento causato dagli spazi angusti. Si torni indietro. Subito». Infine, Giampiero Licinio per Fish Fvg onlus che ha preso posizione pro-senso unico. L’Azienda provinciale trasporti, infine, ha portato un contributo tecnico, assieme ai rappresentanti dei soccorsi.

La parola dei consiglieri

Poi, è iniziata la parte politica con gli interventi dei 19 commissari. Una rapida carrellata. Zotti di Legalizziamo ha ribadito il suo no per poi abbandonare la riunione («Il senso unico è una vergogna, una pazzia); Piscopo di Aiutiamo ha parlato del senso unico come «di una decisione legittima della giunta anche se, forse, inopportuna. Il Consiglio non andava coinvolto»; Portelli di Borghi ha evidenziato come il percorso partecipativo «non debba esaurirsi oggi»; Traini di Gorizie ha tradotto l’agnosticismo portato in campo dal sindaco come «una tecnica da Ponzio Pilato» mentre l’azzurro Gentile ha scisso la posizione sua personale (contraria alla viabilità com’è oggi) da quella di Forza Italia (sì al senso unico con correttivi);

Stasi di Cambiamo con Toti ha ribadito il no all’attuale disciplina spendendo parole tranchant nei confronti dell’amministrazione comunale; Korsic della Ssk ha caldeggiato l’eliminazione della corsia di sinistra dei parcheggi («No al ritorno delle ciclabili sui controviali»); Gabrielcig di Percorsi ha chiesto, invece, quale sarà la decisione finale dopo la sperimentazione mentre Peterin del Pd ha puntato il dito sul prima: «Non adesso, ma prima di decidere andavano coinvolti i consiglieri», il suo concetto forte; Picco del Forum ha parlato di «assenza di visione» e di «una soluzione che vuole accontentare tutti ma non accontenta nessuno»;

Tucci di Gorizia è tua si è detta favorevole alle piste ciclabili e al senso unico in senso generale «ma non a questo senso unico»; Altinier della Lega ha difeso la scelta di una Gorizia «a misura di ciclista» mentre Zanella de “La nostra città” si è chiesta il perché non si è tenuto conto «dell’incastro con le vie laterali. Mi muovo con la bici, apprezzo le ciclabili ma la segnaletica è disastrosa. Così com’è non se ne può più. Bisogna trovare una soluzione»; Feri di “Gorizia c’è” ha voluto trarre un insegnamento da questa vicenda («Non si può prescindere dal Piano del traffico») mentre Maraz del M5s, appoggiando le ciclabili, ha evidenziato la necessità di cancellare i posti-auto alla sinistra per allargare la strettoia centrale.

Le conclusioni della riunione

Federico Portelli (Gorizie) ha chiesto una nuova riunione della commissione consiliare per dar modo di sviscerare meglio e di più la questione-corso Italia. È intervenuto anche Luca Cagliari, non come presidente del Consiglio bensì come esponente dell’Udc, caldeggiando l’abolizione dei posti-auto sulla sinistra e auspicando che il percorso partecipativo possa andare avanti. La commissione si è conclusa alle 19.18, dopo un dibattito fitto di oltre due ore. Ma l’accordo non è stato trovato. Com’era facilmente prevedibile.

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