Gorizia: al via èStoria, 300 ospiti e budget di 300mila euro
GORIZIA Anche la storia ha i suoi costi. E il festival èStoria non fa eccezione. La kermesse goriziana, che comincia oggi per andare avanti fino a domenica, può contare, come nelle edizioni più recenti, su un budget tra i 250 e i 300mila euro, oltre la metà dei quali (165mila euro circa) già stanziati dalla Regione attraverso due contributi ad hoc di importi praticamente analoghi a quelli del 2015: il primo (di circa 135mila euro) dall'assessorato alla Cultura e il secondo (di 30mila euro) dall'assessorato al Turismo.
Altri contributi sono quelli del Comune di Gorizia che ha stanziato 24.500 euro (1.500 euro in più dell'anno scorso) mentre ad oggi èStoria è in attesa di comunicazioni ufficiali che confermino il sostegno all'iniziativa da parte di Fondazione Carigo (che l'anno scorso ha stanziato 57mila euro), Provincia e Camera di Commercio (la quale concede il contributo a posteriori).
«Le spese - afferma Adriano Ossola, ideatore della kermesse - si ripartiscono tra le voci della promozione, della comunicazione, della logistica, senza certo tralasciare il costo rappresentato dagli ospiti del festival e dei circa 60 collaboratori pagati con voucher ai quali vanno aggiunti una settantina di studenti».
È, quest'anno, un festival con numeri imponenti: circa 300, infatti, sono i suoi ospiti, italiani e stranieri, protagonisti dei circa 150 appuntamenti in cartellone a coinvolgere 10 location goriziane.
«Ciò che contribuisce all'aumento del numero degli ospiti di quest'anno rispetto al passato è l'organizzazione, perseguita da èStoria insieme alle due università regionali, e, in particolare ai loro dipartimenti di storia, di tavoli di lavoro con protagonisti i principali istituti storici del Friuli Venezia Giulia, della Slovenia e della Croazia».
A fronte di tanto impegno, le aspettative non possono non essere alte: «Spero, in particolare, che si riesca a tenere sotto controllo tutta l'organizzazione e spero nella clemenza del meteo. Certamente, i 40.000 che negli ultimi dieci giorni si sono collegati al sito dell'iniziativa e i 10.000 che ne hanno scaricato il programma rappresentano un ottimo inizio. Vedremo se i numeri alla conclusione di èStoria saranno coerenti con le sue premesse».
Di sicuro, a generare l'attesa, c'è anche il tema della kermesse: "Schiavi". «Un tema aspro ma di triste e, forse, di eterna attualità - chiosa Ossola -. Probabilmente, nel trattarlo abbiamo lasciato fuori argomenti centrali ma la base storiografica, quella a cui per prima guardiamo nel costruire il programma, pare solida. Qualcuno parlerà di "aria fritta" o di "inutili baracconi" ma credo che certi festival creino identità e cultura in un territorio anche se non con le modalità accademiche assegnate per vocazione e per tradizione agli istituti di storia».
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