Gorizia: al via èStoria, 300 ospiti e budget di 300mila euro

Da oggi a domenica torna la kermesse: attesi 300 ospiti per 150 appuntamenti
Il curatore di èStoria Adriano Ossola con la vicepresidente Mara Cernic
Il curatore di èStoria Adriano Ossola con la vicepresidente Mara Cernic

GORIZIA Anche la storia ha i suoi costi. E il festival èStoria non fa eccezione. La kermesse goriziana, che comincia oggi per andare avanti fino a domenica, può contare, come nelle edizioni più recenti, su un budget tra i 250 e i 300mila euro, oltre la metà dei quali (165mila euro circa) già stanziati dalla Regione attraverso due contributi ad hoc di importi praticamente analoghi a quelli del 2015: il primo (di circa 135mila euro) dall'assessorato alla Cultura e il secondo (di 30mila euro) dall'assessorato al Turismo.

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Altri contributi sono quelli del Comune di Gorizia che ha stanziato 24.500 euro (1.500 euro in più dell'anno scorso) mentre ad oggi èStoria è in attesa di comunicazioni ufficiali che confermino il sostegno all'iniziativa da parte di Fondazione Carigo (che l'anno scorso ha stanziato 57mila euro), Provincia e Camera di Commercio (la quale concede il contributo a posteriori).

«Le spese - afferma Adriano Ossola, ideatore della kermesse - si ripartiscono tra le voci della promozione, della comunicazione, della logistica, senza certo tralasciare il costo rappresentato dagli ospiti del festival e dei circa 60 collaboratori pagati con voucher ai quali vanno aggiunti una settantina di studenti».

È, quest'anno, un festival con numeri imponenti: circa 300, infatti, sono i suoi ospiti, italiani e stranieri, protagonisti dei circa 150 appuntamenti in cartellone a coinvolgere 10 location goriziane.

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Bumbaca Gorizia 20.05.2011 èStoria 025 Collegamento Radio - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«Ciò che contribuisce all'aumento del numero degli ospiti di quest'anno rispetto al passato è l'organizzazione, perseguita da èStoria insieme alle due università regionali, e, in particolare ai loro dipartimenti di storia, di tavoli di lavoro con protagonisti i principali istituti storici del Friuli Venezia Giulia, della Slovenia e della Croazia».

A fronte di tanto impegno, le aspettative non possono non essere alte: «Spero, in particolare, che si riesca a tenere sotto controllo tutta l'organizzazione e spero nella clemenza del meteo. Certamente, i 40.000 che negli ultimi dieci giorni si sono collegati al sito dell'iniziativa e i 10.000 che ne hanno scaricato il programma rappresentano un ottimo inizio. Vedremo se i numeri alla conclusione di èStoria saranno coerenti con le sue premesse».

Di sicuro, a generare l'attesa, c'è anche il tema della kermesse: "Schiavi". «Un tema aspro ma di triste e, forse, di eterna attualità - chiosa Ossola -. Probabilmente, nel trattarlo abbiamo lasciato fuori argomenti centrali ma la base storiografica, quella a cui per prima guardiamo nel costruire il programma, pare solida. Qualcuno parlerà di "aria fritta" o di "inutili baracconi" ma credo che certi festival creino identità e cultura in un territorio anche se non con le modalità accademiche assegnate per vocazione e per tradizione agli istituti di storia».

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