Gorizia, affitti tagliati del 17% nei negozi

Iniziativa del Comune riguardo le attività ospitate nell’ambito del Mercato coperto. Approvata la delibera. La giunta ha voluto dare un segnale ai commercianti alle prese con sempre più tasse e balzelli
Di Francesco Fain

Il Comune è stato di parola. E ha proceduto all’annunciata riduzione dei canoni d’affitto dei negozi di sua proprietà che gravitano tutt’attorno al mercato coperto di via Boccaccio e Corso Verdi.

La delibera

di giunta

Come si ricorderà, il primo annuncio dell’iniziativa venne dato il 5 febbraio scorso. Venne anche organizzata una conferenza stampa ma, per rendere reale il taglio, mancava una delibera. Oggi c’è pure quella ed è intitolata “Concessione in uso dei vani commerciali siti in Corso Verdi e via Boccaccio presso l’ex mercato coperto: modifica dei valori locativi”. Tutto muove dalla constatazione della «gravità della crisi economica in atto, con i suoi diretti effetti sul mercato del lavoro e sul mercato immobiliare, tali da determinare da lungo tempo - si legge nel documento licenziato dal Comune - l’impossibilità di realizzare nuovi rapporti locativi e, quindi, saturare la capacità della struttura. Infatti, quattro negozi non sono occupati, nonostante siano state espletate più procedure di aggiudicazione, contribuendo con ciò a deteriore l’immagine commerciale del centro storico».

Peraltro, è conclamata la difficoltà degli esercenti «più volte evidenziata con lettere e per le vie brevi nel corso di vari incontri» e, come se non bastasse, il Comune ha riscontrato «l’aumento dei casi di dilazione del pagamento dei canoni».

Il taglio

del 17 per cento

Tutte queste premesse per dire che si è reso necessario operare un taglio dell’ammontare dei canoni: un taglio che ammonta al 17 per cento. «Con questa operazione - si legge nella delibera giuntale - il Comune avrà maggiore possibilità anche di assegnare i locali per i quali oggi non sono state promosse domande: questo consentirà un’implementazione dell’offerta ed il mantenimento dell’entrata complessiva per il bilancio dell’ente». Da evidenziare anche è stato condizionato l’accesso agli “sconti” ai soli richiedenti in regola con i pagamenti.

In sostanza, locali che pagavano sino a ieri più di 400 euro al mese di locazione verseranno d’ora in avanti agli sportelli comunali 329 euro. Chi, invece, aveva un canone che superava decisamente gli 800 euro, staccherà nel prossimo futuro un assegno da 666 euro. In tempi di crisi e di pressione fiscale senza precedenti, è un aiuto certamente da non sottovalutare. A beneficiarne una ventina di attività.

«I commercianti devono fare già i conti con una pressione fiscale notevolissima. Il Comune ha deciso di fare la sua parte e si augura che anche tanti piccoli proprietari privati seguano l’esempio - ha dichiarato nei giorni scorsi il sindaco Romoli -. E allora, proprio con quest’intento, convocheremo nuovamente i vertici di Confedilizia per vedere se ci sono gli spazi per un’iniziativa generalizzata. I negozianti continuano a denunciare, in alcuni casi, canoni d’affitto altissimi. Riuscire a calmierarli sarebbe un ottimo risultato».

L’assessore Bellan, dal canto suo, ha ricordato (sempre di recente) che l’iniziativa non sarà indolore per le casse municipali in quanto comporterà comunque un sacrificio per il Comune. «Sono entrate che andiamo a tagliare e, in un momento di grandissima difficoltà come quello odierno, non è stato facile prendere questa decisione. Però, abbiamo ritenuto che il segnale andava dato. L’importante è che l’iniziativa non resti isolata: sarà nostra cura sensibilizzare i piccoli proprietari a imitare il nostro esempio».

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