L’artigianato si mette in mostra a Gorizia: Go Makers trasforma via Rastello

Dagli abiti in paillettes ai sardoni fritti con cipolla caramellata: ampia l’offerta della manifestazione

Licia Dodero
Un momento di Go Makers (Foto Daniele Tibaldi)
Un momento di Go Makers (Foto Daniele Tibaldi)

Terza edizione per “Go Makers”: due giornate, domenica la sua chiusura. L’iniziativa di Confartigianato Gorizia con Gal Carso e Ad Formandum, è dedicata all’artigianato, al gusto e alla creatività urbana. L’evento si è aperto con un minuto di raccoglimento per Papa Francesco.

Artigiani in mostra a Gorizia con Go Makers

Il sindaco Rodolfo Ziberna e il presidente di Confartigianato Gorizia Ariano Medeot hanno richiamato l’importanza dei valori della pace, del rispetto e dell’accoglienza. A tal riguardo il sindaco ha aggiunto che «Questo non è un momento di festa, ma l’avvio di una manifestazione straordinariamente legata alla storia e all’identità del territorio, anche circoscritto, come nel caso di Casa Krainer e via Rastello. Dunque, l’artigianato affonda le proprie radici nella storia del nostro territorio esattamente come il cibo».

Dopo il taglio del nastro, si è aperto un ricco percorso che ha coinvolto oltre trenta espositori da tutta la regione. Tra i tanti, la prima a prendere la parola è Susanna Coronica, restauratrice nella sua bottega “Blu di Prussia” a Trieste e accompagnata dall’allieva Adriana Alfano, studentessa Erasmus di Berchtesgaden. «Avendo a cuore il recupero e il riuso – afferma Susanna – prendiamo i ritagli e gli scarti di legno che normalmente metto da parte per la stufa. Li ripeschiamo, li rielaboriamo e li trasformiamo, creando una piccola produzione di vari oggetti in legno. Quindi, è importante la cura, l’attenzione e l’amore verso il materiale. Aggiungo che ci piace partecipare a eventi come questo perché offrono l’occasione di riscoprire l’artigiano all’opera».

Proseguendo tra gli spazi espositivi, il focus si sposta sulla sartoria “Fabtailors” dell’artista Fabrizio Pizzioli di Trieste. «Dipingo sulle stoffe, un progetto che ho iniziato tre anni fa – spiega –. Ho sviluppato una tecnica di pittura acrilica per stoffa, cercando di avere dei disegni raffigurativi. Ho iniziato con il tema dell’Odissea e quindi con i personaggi della mitologia classica. Dopo, è nata l’idea di creare un nuovo progetto dove le stoffe si trasformano: da semplici indumenti possono diventare un quadro o un kimono. Infine realizzo una pittura sul capo finito: in questo momento ad esempio sto lavorando su una giacca».

Sono tanti i reparti che catturano l’attenzione come quello di Elena Borgna, artigiana della sua bottega “Laboceramica” di Tavagnacco. «È la prima volta che partecipo e mi fa piacere presentare le mie creazioni: stoviglie e accessori per la casa in grès, realizzo tutto a mano, compreso il dipinto. Sono soddisfatta di avere già ricevuto diversi ordini da clienti grazie a Go Makers».

Varietà di colori nella scelta di abiti ed accessori nello spazio della sarta Cristina Mocchiutti di San Giovanni al Natisone. «Mi piace recuperare le rimanenze dei tessuti di magazzino da Treviso e Firenze – riferisce –, per poi dare vita a capi di abbigliamento impreziositi da decorazioni come paillettes e fiocchi ma anche da Swarovski. Oggi potrò farmi conoscere di più». Immancabile l’angolo del gusto, introdotto da Alessandro Infanti, direttore di Ad Formandum. «È importante insegnare ai ragazzi ad essere artigiani – dichiara – trasformando le materie prime e presentandole con qualcosa di bello e unico».

Gli studenti Gabriel Cingolani e Ryan Harchi orgogliosi raccontano i loro piatti. «I piatti variano e qui abbiamo gnocchi di pane con pancetta, guanciale e prezzemolo; sardoni fritti con cipolla caramellata e uvetta; prosciutto con crosta di pane. Naturalmente, tutto a km zero. Con questo evento desideriamo trasmettere la nostra passione e incentivare questi studi». Insomma, a Go Makers di tutto e di più.

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