Golfo di Pirano, Plenković rassicura i pescatori croati
UMAGO. Il premier croato Andrej Plenković ribadisce la volontà di Zagabria di arrivare per mezzo del dialogo alla soluzione dei problemi confinari con la Slovenia e nel contempo rassicura i pescatori dell’Istria croata sulla possibilità di pescare come hanno fatto finora, ossia fino alla linea mediana del Golfo di Pirano.
«Potete fare totale affidamento sulle istituzioni dello stato - ha detto loro l’altra sera durante l’incontro a Porto Salvore - e non cambiare le vostre abitudini lavorative: la Croazia considera priva di alcun valore la sentenza emessa dalla Corte d’arbitrato internazionale dell’Aja sul contenzioso confinario».
Il premier ha sottolineato l’importanza di evitare situazioni incidentali e mosse unilaterali.
Dal canto loro i pescatori si sono lamentati di quelli che sarebbero frequenti abbordaggi subiti dalle motovedette della polizia slovena e comportamento scorretto dei pescatori sloveni, annotando come la tutela ricevuta dalla polizia croata. Ma i pescatori croati hanno fatto di più.
Il salvorino Danilo Latin ha donato a Plenković una copia incorniciata di una cartina del Golfo di Pirano datata 1947 in cui la linea di demarcazione tra Slovenia e Croazia passa per la meta’ dell’insenatura: «Così il golfo dovrebbe essere diviso anche oggi, questa per noi è l’unica ripartizione accettabile», hanno dichiarato Latin e gli altri pescatori presenti.
Il premier era accompagnato dai ministri degli Interni Davor Bozinović, del Patrimonio statale Goran Marić e dell’Agricoltura e Pesca Tomislav Tolusić. Durante il colloquio si è parlato anche in generale del settore pesca, che secondo Plenkovic ha grandi prospettive di sviluppo e rilancio.
«Il governo - ha detto il premier - vuole che il settore sia bene organizzata, nel rispetto di regole e leggi, e che ci sia pesce sufficiente per il nostro fabbisogno e per l’export.
L’Ue ci ha concesso 350 milioni di euro a favore del settore - così Plenkovic - finora abbiamo utilizzato circa un terzo della somma» e Zagabria «bandirà un altro concorso per l’assegnazione dei finanziamenti ai pescatori».
Durante il suo soggiorno istriano Plenković ha fatto visita a Umago e a Parenzo. Qui ha firmato l’atto sulla donazione di Villa Idola di Pola alla Chiesa cattolica croata, precisamente alla Diocesi istriana quale risarcimento dei beni confiscati alla Chiesa stessa dal regime jugoslavo dopo la Seconda guerra mondiale. La villa, costruita nel 1914 è la più importante testimonianza dell’architettura austroungarica a Pola.
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