Godina, ultima chiamata prima dello strappo

L’ultima chiamata prima dello strappo. Hanno queste sembianze le parole indirizzate al centrosinistra da Walter Godina, esponente del Pd e vicepresidente della Provincia nella precedente giunta

BRUNI TRIESTE 11 03 08 RICCARDINO:
BRUNI TRIESTE 11 03 08 RICCARDINO:

TRIESTE. L’ultima chiamata prima dello strappo. Hanno queste sembianze le parole indirizzate al centrosinistra da Walter Godina, esponente del Pd (area Letta) e vicepresidente della Provincia nella precedente giunta Bassa Poropat. Il problema è proprio questo: pare che nel nuovo esecutivo provinciale di spazio per lui non ce ne sia più. In attesa dell’ufficialità, lo stesso Godina rompe il silenzio e conferma il proprio “mal di pancia”. «Una buona norma è che la squadra vincente non si tocca - dice Godina -. Poi, molto dipende dall’allenatore. O dall’allenatrice...». Puntualizzazione che implicitamente chiama in causa la riconfermata presidente di palazzo Galatti, Maria Teresa Bassa Poropat.

«Negli scorsi cinque anni di mandato - prosegue l’ex numero due della Provincia - ho lavorato ogni giorno per il territorio provinciale. Guardandomi negli occhi allo specchio tutte le mattine non ho mai abbassato lo sguardo, mi auguro che anche tutti gli altri possano fare altrettanto e che stiano facendo le scelte migliori per la città». I rumors di palazzo danno Godina per escluso da una giunta provinciale che dovrebbe contare sulle conferme dei “tecnici” Vittorio Zollia e Mariella Magistri De Francesco e sui possibili ingressi di Igor Dolenc del Pd e Roberta Tarlao dei Cittadini (ma il discorso delle caselle da riempire è più ampio, legato ovviamente in primis alle decisioni sulla nuova giunta comunale).

«Col mio operato ho dato una svolta - prosegue Godina - alla visione su ciò che rappresenta la Provincia. Ad esempio, ho voluto io un ufficio per le politiche transfrontaliere. Ci sono importanti progetti che stanno per essere conclusi: qualora effettivamente non dovessi entrare in giunta, mi auguro che chi taglierà i nastri delle inaugurazioni sia consapevole che lo farà grazie all’opera da me svolta. Spero comunque che non sia tutto già deciso per beceri giochi politici. Resto a disposizione - conclude - e attendo un incontro. Intanto ringrazio il territorio per le attestazioni di stima ricevute in questi giorni». (m.u.)

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