Godina: «Non sparate sui cacciatori di cinghiali»
L’assessore: «La polemica sull’abbattimento degli animali è solo una speculazione politica»
FOTO Una notte con i guardiacaccia
FOTO Una notte con i guardiacaccia

Il settore agricolo si schiera al fianco della Provincia nella polemica sull’abbattimento dei cinghiali: in un comunicato comune Coldiretti, Kmecka zveza-Associazione agricoltori ed il Consorzio dei vini Doc Carso sottolineano come, a fianco alla tutela degli animali, «il mantenimento delle attività agricole rappresenti un aspetto altrettanto importante sia per la produzione di alimenti di cui tutti abbiamo bisogno per vivere e sia per il ruolo di salvaguardia dell’ambiente che viene riconosciuto al mondo agricolo».
Il piano degli abbattimenti, affermano i coltivatori, sarebbe stato deciso nel corso di una riunione congiunta tra enti pubblici, ambientalisti e mondo agricolo. Insiste sul punto anche l’assessore provinciale all’ambiente Walter Godina: «Ricevo giornalmente lettere e telefonate – dice - di agricoltori disperati per gli enormi danni provocati dai cinghiali». Ma la regione pare andare in direzione opposta, spiega l'assessore: «si vuole ridurre ulteriormente il fondo a disposizione delle quattro province per il risarcimento dei danni da un milione a 500mila euro».
Godina ha indetto ieri una conferenza stampa «al fine di sgombrare il campo dalle recenti polemiche – dice – che sono dettate in alcuni casi dall’emotività, in altri da una ricerca di consenso politico». Tra gli emotivi l’assessore colloca – pur senza nominarla – la scienziata Margherita Hack, che nei giorni scorsi si era pronunciata contro gli abbattimenti: «Ci piacerebbe vedere il medesimo rigore scientifico – afferma Godina – applicato anche a questo riguardo». Il piano abbattimenti, spiega l’assessore, «non è dovuto a smania venatoria, serve anzi a spostare i branchi nel loro habitat e a riportare l’equilibrio in un ecosistema ora in grave pericolo».
Molta parte delle critiche rivolte alla provincia, secondo Godina, hanno invece un fine politico: «In troppi hanno parlato senza sapere – dichiara -: si è detto che è illegale abbattere gli animali in zona perirurbana ma, anche se non si trattasse di abbattimenti in deroga, i nostri guardiacaccia hanno operato dove le normative consentirebbero di cacciare anche a un normale cacciatore».
La caccia al cinghiale non è un’usanza nuova in provincia, conclude l’assessore: «Nessuno si è mai lamentato prima d’ora, è strano che tutti si sveglino proprio quando la provincia deve abbattere degli esemplari per por fine a un’emergenza: più che a critiche assistiamo a episodi di sciacallaggio politico».
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