Go!25, Mattarella celebra le diversità e la forza unificatrice dell’Europa
Il richiamo a Go!2025 fatto durante l’intervento ad Agrigento
«Natura, storia, cultura sono elementi del nostro patrimonio genetico. Le metropoli italiane, mete di turismo crescente, non sono i soli centri di gravità. La ricchezza del nostro Paese sta nella sua pluralità. Nella sua bellezza molteplice. A fornire pregio particolare all’Italia sono proprio le sue preziose diversità, le cento capitali che hanno agito, nell’arco di secoli, come luoghi capaci di esprimere comunità». Calzano alla perfezione anche alla realtà di Gorizia le parole pronunciate sabato da Sergio Mattarella ad Agrigento, investita del titolo di Capitale italiana della cultura.
E non a caso, durante la cerimonia di inaugurazione ospitata al teatro Pirandello il Presidente della Repubblica, ha rivolto un pensiero anche a Go!2025. «In questo stesso anno - ha ricordato il capo dello Stato - l’Italia condividerà con la Slovenia la responsabilità di essere Capitale europea della Cultura con Gorizia e Nova Gorica. Una scelta di altissimo valore in un’area storicamente gravata da conflitti che oggi hanno saputo tradursi in collaborazione e amicizia nell'Unione Europea. Dove frontiere contrapposte avevano separato, oggi l'Europa unisce».
Un concetto, quello della compattezza contrapposta alle divisioni, ripreso anche in un altro passaggio. «Per Empedocle l’unità degli elementi era la scintilla della nascita di ogni cosa, la separazione invece era causa di morte - ha sottolineato facendo riferimento al logo della manifestazione, una A scomposta in quattro sezioni -. Un simbolo che ripropone la necessità di ricomporre, rigenerare coesione, di procedere insieme. Lo chiede il ricordo dei morti delle guerre che insanguinano l'Europa, il Mediterraneo e altre regioni del pianeta. Lo impongono le tragiche violazioni dei diritti umani che cancellano la dignità, e la stessa vita. Lo esigono le diseguaglianze crescenti. Le povertà estreme, le marginalità». —
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