Gli Usa offrono alla Croazia gli F-16 e la copertura con gli aerei di Aviano

ZAGABRIA. Solamente l’ultimo sisma che ha distrutto Petrinja e l’area adiacente ha, per ora, rallentato la corsa della Croazia all’acquisto di 10 caccia militari per difendere il proprio spazio aereo. I 4 obsoleti Mig 21 che si occupano di questo servizio saranno dismessi nel 2024 ed entro quella data Zagabria punta ad avere i propri “angeli” protettori dei cieli. Ora l’ultima data utile per far partire la commessa ed avere i nuovi caccia entro la pensione dei gloriosi Mig 21 è il prossimo 1 maggio fanno sapere al ministero della Difesa.
E se negli ultimi tempi i favoriti sembravano i francesi pronti a vendere i suoi Rafale di seconda mano, soprattutto dopo la visita del ministro della Difesa Florence Parly a Zagabria, adesso rispunta con forza l’offerta degli Stati Uniti con gli F-16 Block 70 della Lockheed Martin. Un’operazione finanziaria che costerebbe alla Croazia tra gli 1,2 e gli 1,7 miliardi di dollari. Washington nel pacchetto offrirebbe anche il simulatore di volo, l’addestramento dei piloti e l’approntamento logistico.
La Casa Bianca ha grandi interessi in Croazia, che si inseriscono nel complesso gioco geopolitico che sta interessando i Balcani occidentali negli ultimi anni con tre attori principali in campo: Russia, Cina e Stati Uniti. E così se Washington ha deciso di aprire una basa militare in ambito Nato, ma a piena gestione Usa, nel sud della Dalmazia, base operativa per una forza di intervento rapido di truppe scelte nella regione del Medio Oriente e ha regalato a Zagabria elicotteri da combattimento Cobra, blindati anti carro e da supporto fanteria e un sistema missilistico che sarebbe in grado di colpire addirittura Belgrado, Mosca ha fatto lo stesso con la “sorella” ortodossa Serbia cedendole carri armati T-52, elicotteri da trasporto e da combattimento e sistemi anti missile. Una vera e propria corsa al riarmo nel cuore dei Balcani dopo la guerra che ha portato allo sfaldamento della ex Jugoslavia.
In mezzo al risiko c’è la Cina che si sta muovendo con le sue inesauribili risorse finanziare acquistando in primis il debito dei Paesi balcanici. È il caso del Montenegro (candidato all’adesione Ue proprio come la Serbia) e della Bosnia-Erzegovina impiantandoci anche alcune aziende “sporche” che avvelenano l’aria e i cittadini di quelle zone. L’unico colpo commerciale Usa invece è il rigassificatore di Veglia che permetterà la lavorazione del gas proveniente dagli States e opportunamente scontato per gli amici.
Ma ultimamente al pacchetto già cospiscuo offerto da Washington a Zagabria assieme alla vendita dei dieci F-16 c’è anche il pattugliamento dello spazio aereo della Croazia da parte degli Usa con gli aerei della base di Aviano in Friuli Venezia Giulia.
E questo fino a quando la squadriglia di F-16 con la scacchiera sulla fusoliera non sarà in grado di essere autosufficiente. Offerta che toglierebbe la Croazia da quello che, da un punto vista militare e politico, sembra essere diventato negli ultimi mesi un grosso impaccio, ossia il subentro dei caccia italiani nel controllo dello spazio aereo croato in ambito Nato di cui anche Zagabria fa parte. Cosa che peraltro già avviene con la Slovenia in sinergia con l’aeronautica militare ungherese.
Dunque gli Stai Uniti alitano sul collo della Croazia per ottenere il fatidico sì alla commessa militare e oggi, con la nuova amministrazione Biden, quelle nozze sarebbero decisamente meno compromettenti. —
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