Gli studenti entrano all’Ospedale militare di Trieste

TRIESTE La prova che qualcosa sta cambiando arriva dalle luci: quelle che da qualche giorno, al calare della sera, illuminano lo spazio rimasto buio per decenni, un vero e proprio “buco nero” nella centralissima via Fabio Severo, all’altezza del civico 40. I triestini si erano talmente abituati a quel buio che ora le luci sembrano un autentico faro nella notte. Il palazzo risvegliatosi dal lungo silenzio è quello dell’ex Ospedale militare, che a breve - ormai è davvero il caso di dirlo - inizierà finalmente a indossare la sua nuova veste, quella di campus universitario, dopo un restauro costato 14 milioni di euro e 14 anni di calvario burocratico.
Proprio in questi giorni, la SoGes, società toscana cui l’Università ha affidato la gestione del campus per i prossimi cinque anni, rinnovabile di altri cinque, ha iniziato ad arredare i primi 80 alloggi (sui 163 totali), in modo da poter aprire al più presto le porte ai ragazzi. «Possiamo dire che ormai ci siamo - afferma Andrea Galardi, responsabile della srl di Firenze specializzata proprio nella gestione di residenze universitarie -. Adesso stiamo completando gli ultimi allestimenti con l’obiettivo di accogliere i primi 5-10 ragazzi entro i primi dieci giorni di novembre, anche se l’inaugurazione ufficiale la faremo a metà dicembre».
Al momento la società sta pubblicizzando la struttura e raccogliendo le prime adesioni, con l’obiettivo di rendere l’Ospedale militare un vero e proprio polo residenziale non solo per l’ateneo di piazzale Europa, ma per l’intera “città della scienza”. Gli alloggi del campus, infatti, sono a disposizione anche di ricercatori, ospiti Erasmus, studenti stranieri, docenti e borsisti. «Abbiamo riscontrato un grande interesse e abbiamo già preso contatti con le varie istituzioni scientifiche di Trieste, dalla Sissa all’Area di ricerca - conferma Galardi -. A novembre partiremo con i primi ingressi, ma speriamo che la struttura possa entrare a regime già nel corso di questo anno accademico.
Grande assente, almeno per quest’anno, l’Ardiss, che ha fatto sapere di non essere interessata a esercitare il suo diritto di “prelazione” sui 176 dei 239 posti letto previsti, avendo già soddisfatto tutte le domande con le altre Case dello studente. Un forfait prevedibile, vista la partenza ritardata del nuovo campus rispetto all’inizio dell’anno accademico, che si traduce, però, nella possibilità di “aprire” l’intero campus al mondo accademico e scientifico cittadino, senza limitarsi ai soli 43 alloggi ufficialmente ad affitto libero.
Ma quanto costa affittare una stanza nello splendido palazzo che per oltre un secolo ha offerto cura e asilo ai soldati? Il prezzo varia a seconda della tipologia di camera (ce ne sono di 4 tipi: monolocale standard, monolocale superior, doppia standard e doppia superior, ndr) e dalla durata del contratto di affitto. Per un monolocale singolo, affittato con un contratto annuale, la tariffa parte dai 390 euro, mentre se ci si accontenta di dividere la stanza, la camera doppia costa dai 550 euro in su, cifra da dividere ovviamente per due (275 euro a posto letto).
«Nel prezzo - precisa Galardi - sono comprese le spese e soprattutto tutti i servizi che il campus andrà a offrire: entro dicembre verranno allestiti la palestra, una sala per la musica, un’altra per la lettura, il bar. Sarà poi possibile stipulare anche contratti brevi, di qualche settimana o pochi mesi, difficili da trovare sul mercato, con tariffe personalizzabili». Con l’ingresso dei primi studenti in via Fabio Severo si potrà quindi scrivere la parola “fine” su una vicenda trascinatasi per troppo tempo, prima con i lavori iniziati nel 2008 e finiti, tra mille difficoltà, appena nel 2014, e poi con la durissima caccia al gestore, che ha visto due aste andate a vuoto fino alla svolta di qualche mese fa, quando l’Università, giocando il tutto per tutto, ha tentato la strada della trattativa privata, vincendo la scommessa.
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