Gli stipendi dei manager nell’anno della grande crisi

Classifica del Sole: nel 2011 al primo posto c’è Tronchetti Provera (23 milioni) Segue Geronzi, all’epoca presidente di Generali, con 17,53 milioni

TRIESTE. Marco Tronchetti Provera, il top manager di Pirelli impegnato impegnato nello scontro con la famiglia Malacalza, si piazza al primo posto fra i manager che hanno guadagnato di più nel 2011 con uno stipendio complessivo che sfiora i 23 milioni di euro. La sua busta paga, secondo una inchiesta riportata dal Sole 24 Ore sui dati pubblicati dalle società nelle relazioni sulle remunerazioni o nei bilanci, è stata di quasi un milione netto al mese. Nell’anno in cui l’indice di Piazza Affari ha perso il 25%, la crisi non ha intaccato le remunerazioni dei top manager della Borsa italiana. I cento superdirigenti più pagati, secondo l’inchiesta (una selezione nella tabella a fianco), hanno incassato 352 milioni di euro lordi (50 milioni in più rispetto al 2010). Buste paga sulle quali pesano come valore anche buonuscite e superliquidazioni. Alle spalle di Tronchetti, troviamo il banchiere romano Cesare Geronzi, dimissionato dalla presidenza delle Generali il 6 aprile 2011 dopo quasi un anno di carica con un assegno di 17,53 milioni lordi (di cui 16,65 milioni di buonuscita). Il terzo è Fausto Marchionni, ex amministratore delegato della Fondiaria-Sai, che con 12 milioni di compensi supera Pier Francesco Guarguaglini, presidente di Finmeccanica fino al dicembre 2011 (11,54 milioni di compensi totali).

Tra i manager pubblici spiccano poi ai primi posti Paolo Scaroni, numero uno dell'Eni (5,93 milioni, di questi 206 provengono dalla carica di consigliere e presidente del comitato remunerazioni delle Generali) e Flavio Cattaneo di Terna (4,93 milioni, comprese le plusvalenze sulle stock option). Fra i top manager dei grandi marchi del Made in Italy troviamo l’amministratore delegato di Luxottica Andrea Guerra. Il numero uno del colosso dell’occhialeria di Agordo ha guadagnato 4,34 milioni poco al di sotto dell’amministratore delegato dell’Enel, Fulvio Conti (4,36 milioni). Dietro Guerra troviamo distaccati di qualche lunghezza il patron della Tod’s Diego Della Valle (2,50 milioni compresi 141 mila euro per il posto di consigliere delle Generali), Mario Moretti Polegato, il numero uno delle Geox (le scarpe che respirano), e Roberto Vedovotto, amministratore delegato della Safilo (1,78 milioni). Tornando ai top manager delle Generali, Giovanni Perissinotto, l’ex Ceo del gruppo estromesso per fare posto al nuovo top-manager Mario Greco, nel 2011 ha incassato 2,41 milioni. Una cifra che in questa classificazione del Sole 24 ore sta quasi alla pari con il collega di Unipol Carlo Cimbri (2,37 milioni) e di Cattolica Assicurazioni, Giovan Battista Mazzucchelli (2,30 milioni). Ha guadagnato di più Sergio Balbinot, attuale amministratore delegato del gruppo triestino (2,71 milioni) mentre Raffaele Agrusti, oggi country manager, nel 2011 ha incassato 1,60 milioni. passando poi per Piazzetta Cuccia, azionista storico delle Generali, troviamo l’ad Alberto Nagel con 2,93 milioni e il presidente Renato Pagliaro con 2,59 milioni. (pcf)

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