«Gli Specchi? Ci vedo anche la pizza»
di Arianna Boria
Un “corner” pizzeria al Caffè degli Specchi, tra i sussiegosi arredi grondanti mitteleuropa? Idea da non demonizzare secondo l’esperta di gastro-etiquette Rossana Bettini Illy, purchè si eliminino pulcinella e mandolini e si “contestualizzi” l’offerta: prodotti del territorio, chilometri zero e lavorazioni certosine. Un angolo chiamato, per esempio, “lievito madre”, che già nel nome ispiri l’idea dello “slow” dietro e davanti il banco. Una provocazione? «Piuttosto un suggerimento» premette Bettini, che, in un’ipotetica veste di consulente della ristorazione, vedrebbe gli “Specchi” trasformati in una vetrina del mangiar bene locale, dal piatto biologico per il pranzo dei colletti bianchi, bilanciato negli ingredienti e nel portafoglio, al brunch domenicale, dal tea-time che prende piede ovunque, all’aperitivo senza patatine agonizzanti ma con bollicine e verdure di serra del Carso.
«Expo Mittelschool in corsa per rilevare gli Specchi? Ma non diciamo sciocchezze», chiarisce Bettini, che ha visto il suo nome, su un quotidiano nazionale, abbinato alla prossima resurrezione del caffè. «Intanto Expo è un’emanazione della Camera di Commercio e non potrebbe mai partecipare a una gara di questo genere. Siamo impegnatissimi, ma su un altro fronte. La nostra convenzione con l’ente camerale scade a febbraio. Il momento è delicato, su Expo ci sono molti appetiti. Noi puntiamo a rinnovare il nostro impegno, ma ripensando la formula. Dopo sette anni la promozione del territorio è un obiettivo raggiunto, diciamo che il Carso è “sold out”. Vogliamo andare avanti, garantendo la continuità. Sugli “Specchi” un mio sogno è contribuire con qualche idea alla ristorazione. Non escludo un’eventuale sinergia».
Il nuovo corso del caffè di piazza Unità comincerà a delinearsi il 9 gennaio, quando le Generali, che ora detengono marchio, arredi, licenza, riceveranno le offerte degli aspiranti concorrenti alla gestione. Gara pendente, nessuno parla. Si registrano solo, nei salotti gourmand, indiscrezioni e distinguo: la Illy non c’è nè per interposta persona con Rossana e la sua creatura Expò, nè con l’azienda illycaffè, ma potrebbe entrare nella rosa con il bar di via delle Torri inserito nel franchising “Espressamente Illy”. Pretendenti si sarebbero già fatti avanti da Monfalcone e Pordenone. Segafredo? Un nome che gira, per una presunta rivalsa: a suo tempo il gruppo non riuscì ad aggiudicarsi il “Tea Room”, ora ci proverebbe qualche metro più in là, passando dall’anticamera al salotto buono. «Agli Specchi - dice Bettini - vedo caffetteria, pasticceria, cioccolateria, ristorazione, tea-time, happy hour stuzzicante e “locale” e perchè no? anche un angolo pizza. L’importante è valorizzare il territorio. Expo MittelSchool? Lavoriamoci come scuola di alta cucina, magari un po’ più “svincolata” dalla stretta appartenenza alla Camera di commercio». Sulla ristorazione diretta, in concorrenza con gli associati camerali, il divieto pare difficilmente aggredibile. Ma perchè privarsi anche di una disfida tra Castelmagno e Jamar?
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