Gli spaccano le ossa per un affare finito male
Un triestino è stato aggredito e picchiato a sangue sulle scale del condominio dove aveva affittato un appartamento nella località di Pernik in Bulgaria. Una vera spedizionbe punitiva.
Protagonista dell’avventura dai contorni non ben definiti è Pierpaolo Lenaz, 55 anni, piccolo imprenditore impegnato in alcune attività di commercio d’auto tra Bulgaria, Italia e Grecia. A malmenarlo, secondo la denuncia presentata dal suo legale, l’avvocato Walter Zidarich, sono stati due italiani: Vincenzo Matrone e Francesco Vittorio Bonafide. Movente, pare sia stato, una vendetta per la misteriosa sparizione di un cofanetto di perle che Lenaz avrebbe dovuto vendere a un gioielliere di Napoli durante un suo recente viaggio in Italia.
Ma una volta tornato in Bulgaria senza aver fatto l’affare il triestino è stato accusato di aver sostituito le perle vere con altre false. E poi è stato minacciato anche di sevizie e morte con i riti woodo.
Ecco il suo racconto come emerge dalla denuncia presentata alla procura. «Nello scorso mese di maggio sono andato in Bulgaria a Pernik, dove ha sede la mia società a responsabilità limitata Aridea Eood. In quella circostanza ho restituito a una mia collaboratrice, la cittadina bulgara Ivanka Ivanova Dimitrova, un cofanetto di perle. Me lo aveva affidato qualche tempo prima affinché trovassi un acquirente in Italia». Poi, come si legge nella denuncia, «La Dimitrova mi ha poi contattato dicendomi che quelle restituite non erano le sue perle. Mi ha dato del truffatore e mi ha detto che me l’avrebbe fatta pagare».
E così è stato. Lenaz dopo qualche tempo è stato contattato dagli altri due italiani. Si chiamano Vincenzo Matrone e Francesco Vittorio Buonafede, il primo domiciliato in provincia di Napoli, il secondo a Treviso. Ha denunciato: «Mi hanno insultato». Poi qualche giorno dopo è stato affrontato dai due mentre stava salendo per le scale di casa. «Mentre stavo salendo Matrone mi ha afferrato da dietro la schiena. Poi mi ha colpito ripetutamente sul corpo e sul braccio sinistro». I colpi particolarmente violenti hanno provocato la frattura dell’ulna e una serie di ferite su tutto il corpo. «Non so - continua Lenaz nella denuncia - come sono riuscito a divincolarmi. Sono scappato in strada». Uno dei due aggressori intanto lo ha rincorso con un bastone urlando minacce di morte.
Lenaz a questo punto è riuscito a mettersi al volante della sua vettura che era parcheggiata in strada e a fuggire diretto verso il posto di polizia dove ha chiesto aiuto e ha denunciato l’aggressione subita. Subito è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale della cittadina bulgara dove gli sono state prestate le prime cure. Poi è tornato in Italia dove è stato ricoverato all’ospedale. Prognosi 40 giorni.
Ma le minacce sono comunque continuate. Telefonate e anche messaggini dal contenuto eloquente sono giunti al cellulare dell’imprenditore triestino. Ma anche varie e-mail. Una particolarmente inquietante in cui Lenaz è stato minacciato di sevizie e di morte con pratiche esoteriche woodo. Riti, ha spiegato nella denuncia, che uno dei due aggressori avrebbe appreso nel suo soggiorno nella Repubblica domenicana. Ma c’è di più. Lenaz ha anche denunciato Vincenzo Matrone per il reato di appropriazione indebita e cioè «per la mancata restituzione di un furgone Fiat Doblò di proprietà della mia società che l’altro starebbe tuttora usando».
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