Gli sloveni fanno la spesa in Italia

Pasta, caffè, riso e detersivi costano meno così come birre e acqua minerale prodotte oltreconfine
Slovenia Negozi Capodistria Saldi estivi.Alessio Radossi
Slovenia Negozi Capodistria Saldi estivi.Alessio Radossi

TRIESTE. Non siamo certo tornati ai ruggenti anni Settanta quando Ponterosso brulicava di bancarelle e di acquirenti giunti da ogni parte della Jugoslavia col miraggio di acquistare un paio di jeans o di calze naylon. Ma, nonostante l’Unione europea e Schengen il “turismo commerciale” tra Italia e Slovenia è tutt’altro che svanito nel nulla. Cambiano i generi d’acquisto, ma soprattutto oggi, in tempi di crisi globale, la necessità di trovare cose a un prezzo conveniente non guarda al confine o alla bandiera che sventola sul pennone del iper discount.

E così centinaia di acquirenti del Litorale sloveno affollano i supermercati che si trovano soprattutto in zona Rabuiese per fare la spesa. Basta guardare il parcheggio di questi centri per vedere le numerose targhe slovene e attorno a esse il brulicare di carrelli della spesa ricolmi di ogni genere di merce. Il fenomeno non è passato inosservato alle Primorske Novice, quotidiano di Capodistria, che ha cercato anche di fare un po’ di conti per vedere se spingersi fino in Italia conviene davvero.

Ma cosa comprano gli acquirenti sloveni, ma anche croati? Pasta, riso, detersivi, caffè, biscotti, formaggi ma anche molti prodotti sloveni come l’acqua minerale e la birra. Senza dimenticare i banchi di pesce quasi tutti con in bella mostra la materia prima che giunge, quasi tutta, dal golfo di Pirano e che guarda guarda costa meno che sui banconi di Capodistria. Il rapporto prezzo/qualità della carne invece continua a battere bandiera slovena.

La tabella riassuntiva ed esemplificativa pubblicata sulle Primorske Novice dà un quadro abbastanza curioso di che cosa conviene agli sloveni acquistare in Italia. Spaghetti da un kg Barilla al Discount di Rabuiese costano 1,48, al Famila di Muggia 1,59 allo Spar di Capodistria 1,89 e al Mercator 2,05. Tonno Rio mare (320 grammi) 3, 29 Discount, 3,89 Famila, 4,47 Spar e 4,48 Mercator. Radenska (1,5 l) al Discount 0,46, al Famila 0,59, allo Spar 0,59, Mercator 0,55 (attualmente in promozione). Lasko Pivo (0,5 l) al Discount 0,70, al Famila 0,85, allo Spar 1,09, Mercator 1,09. Caffè Illy (250 g) al Discount 5,79, al Famila 6,45, allo Spar non c’è, Mercator 8,43. Detersivo per lavatrice Dash (3,2 kg) al Discount 9,90 (4 kg), al Famila 8,90, allo Spar 10,59, Mercator 10,66. Ciccolata Milka (100 g) al Discount 0.89, al Famila 1,15, allo Spar 0,79 (promozione), Mercator 0.86 (promozione).

Si diceva del pesce. I branzini di allevamento a Rabuiese costano 6,90 euro il chilogrammo, nelle pescherie slovene vengono almeno 4 o cinque euro più cari, ma anche i calamari, direttamente giunti sul bancone dalla slovenia, sono più a buon prezzo in Italia che in Slovenia. Il verdetto degli acquirenti d’oltreconfine però è inequivocabile. Una massaia di Sicciole con il suo carrello pieno valuta che dovrà sborsare alla cassa attorno ai 70 euro. «Se fossi in Slovenia dovrei scucire almeno 100 euro». Una clientela, quella del Litorale, che sa perfettamente cosa acquistare, spiegano al Famila di Muggia. Risparmio e qualità è la parola d’ordine che circola tra i banconi. (m. man.)

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