Gli sequestrano i cuccioli e lo processano ma dopo 4 anni senza i cani viene assolto

Il maltese e il bolognese, con documenti e microchip, per pochi giorni non rispettavano le 8 settimane idonee al trasporto
Bonaventura Monfalcone-22.04.2016 Presentazione libro "La fabbrica dei cuccioli"-Centro provinciale avifauna selvatica-Terranova-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-22.04.2016 Presentazione libro "La fabbrica dei cuccioli"-Centro provinciale avifauna selvatica-Terranova-foto di Katia Bonaventura

Tratta dei cuccioli: un carico intercettato a Gorizia

MONFALCONE I cuccioli non si toccano fino alle 8 settimane, a maggior ragione se trasportati su veicoli senza la loro mamma. Se n’è ben reso conto un rumeno, finito a processo per maltrattamenti degli animali. L’uomo è stato assolto per la particolare tenuità del fatto. La sentenza nei confronti del giovane, oggi 34enne, che lavora e risiede in provincia di Torino, l’ha pronunciata il giudice Marcello Coppari, lo scorso 31 ottobre, al Tribunale di Gorizia. Una vicenda “giocata” sul filo circa i termini di autonomia fisica e psicologica di due cagnolini, un Maltese e un Bolognese, per i quali ora, all’età di 4 anni, il giudice ne ha disposto il dissequestro.

Era l’11 dicembre 2014 quando l’allora trentenne stava rientrando dalla Romania, diretto in Italia. Nella sua vettura c’erano i cuccioli, nati il 20 e 21 ottobre di quell’anno, che l’uomo aveva acquistato nel suo Paese d’origine. Il rumeno, seguendo le indicazioni che gli erano state date, aveva provveduto a fare il passaporto per le sue bestiole, dotandole anche di microchip. Ma i cagnolini erano ancora piccoli per poter essere trasportati in auto. Il giovane quell’11 dicembre nel transitare nell’area del Lisert prima di entrare nell’autostrada A4, era stato fermato dalle forze dell’ordine. Era stato quindi eseguito un controllo sui cuccioli, custoditi nei rispettivi trasportini. Alla verifica dei passaporti, era stata rilevata la data di nascita dei cagnolini, l’uno di 7 settimane e due giorni, l’altro di 7 settimane e 3 giorni. E la normativa comunitaria prevede che i cuccioli possono essere trasportati dopo le 8 settimane, tranne se accompagnati dalla mamma. Età che le bestiole avrebbero raggiunto rispettivamente 5 e 4 giorni dopo. In sostanza solo allora, secondo la normativa Ue, sarebbero stati in grado di sostenere il viaggio senza ripercussioni.

Da qui, dunque, era scaturito il sequestro. Né era valso il fatto che i due cuccioli godessero di buona salute, tenuti in auto all’interno dei loro trasportini in condizioni adeguate e congrue. Lo aveva constatato lo stesso veterinario dell’Azienda sanitaria che era stato chiamato per le verifiche di competenza. Rimanevano ancora piccoli per affrontare il trasferimento. Gli animali pertanto erano stati portati via e a carico del rumeno era stata quindi contestata l’accusa di maltrattamento di animali, in base all’articolo 544 Ter del Codice penale. Il processo s’era aperto il 27 settembre 2017, la difesa d’ufficio era stata affidata all’avvocato Fabio Russiani. Lo scorso 21 ottobre la sentenza emessa dal giudice monocratico Coppari: assoluzione per la particolare tenuità del fatto. L’articolo 131 bis del Codice penale contempla l’esclusione della punibilità in ordine a un fatto che, sebbene astrattamente costituisce un reato, risulta espressione di un grado di offensività particolarmente tenue.

L’avvocato Sebastiano Markovic, che ha assistito al pronunciamento della sentenza assolutoria, in sostituzione dell’avvocato Russiani, ha osservato: «Nessuno aveva mai informato il nostro assistito dei termini previsti dalla normativa europea circa l’età idonea al trasporto di animali. Tuttavia, aveva regolare passaporto dei cani che erano dotati di microchip. Il nostro assistito s’è comportato in buonafede e i cagnolini erano in ottime condizioni. A dibattimento abbiamo sostenuto che una cosa è il trasporto, altro è la condizione degli animali, in questo caso perfettamente idonea».—


 

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