Gli revocano la patente restituita dal giudice

L’odissea di un camionista che si è visto togliere il documento dalla Prefettura con effetto “ritardato”
Foto BRUNI TRieste 24.02.12 Prefettura Trieste
Foto BRUNI TRieste 24.02.12 Prefettura Trieste
La polizia stradale di Trieste gli aveva ritirato la patente di guida dopo un controllo di routine a Rabuiese, sostenendo che la stessa era stata sospesa per una contravvenzione causata da un sorpasso fuorilegge nei pressi di Quarto d'Altino.


A nulla erano valse le spiegazioni dell’uomo, un camionista sessantenne di Venezia, che aveva spiegato non solo che la sospensione non gli era mai stata notificata ma anche che la Motorizzazione di Venezia gli aveva inviato direttamente al domicilio la patente di guida rinnovata.


Ma gli agenti della Stradale di Trieste erano stati irremovibili, E, pur dando atto a verbale che la sospensione non gli era mai stata notificata, avevano lasciato R.D.R senza patente e posto il camion sotto fermo amministrativo.


Recentemente la svolta: il giudice di pace Carlo Ferrero ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dall’avvocato William Crivellari e ha disposto la restituzione della patente al ricorrente e, fissato, per la trattazione della causa, l'udienza al prossimo 27 ottobre. L’uomo potrà pertanto rientrare in possesso della sua patente e riprendere, finalmente, il suo lavoro.


Nel frattempo, però, un’altra tegola si è abbattuta sul povero camionista: la Prefettura di Trieste, infatti, il 14 settembre scorso gli ha effettivamente revocato la patente di guida. Disponendo che l’uomo non possa conseguire una nuova licenza di guida se non dopo due anni dalla notifica del provvedimento. Provvedimento che è stato motivato, anche in questo caso, dalla contestazione della Polstrada. Insomma, un vero e proprio ginepraio. Tant’è che, contro la revoca, ha già annunciato un nuovo ricorso l'avvocato Crivellari, evidenziando come la revoca stessa della patente costituisca una seconda grave violazione di quanto previsto dal Codice della strada, a fronte del fatto, pacifico, che la Prefettura di Venezia è decaduta dalla possibilità di sospendere la licenza per la prima infrazione. «Cosicché - continua l’avvocato Crivellari, - oggi la Prefettura di Trieste applica il più grave dei provvedimenti amministrativi previsti dal Codice sulla base di un atto pacificamente nullo. Senza pensare, evidentemente, che così facendo si mettono in crisi interi nuclei familiari».
(c.b.)


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