Gli “eroi delle corsie” scendono in piazza per chiedere rispetto

La Fase Tre avanza e gli “eroi delle corsie” cominciano a presentare il conto. Ieri mattina in piazza Unità si è svolto un flash-mob del Movimento Infermieri Trieste: l’iniziativa, slegata da ogni sigla sindacale, ha avuto luogo contemporaneamente in diverse città italiane e fa capo al neonato Movimento Nazionale Infermieri.
I manifestanti, resi riconoscibili dai palloncini rossi che avevano con sé, attraverso la mobilitazione hanno voluto chiedere l'uscita dal comparto, attraverso la creazione di un’unità di contrattazione composta da soli infermieri; l'adeguamento delle dotazioni organiche; l'equiparazione dei diritti tra personale dipendente di enti pubblici e privati. «Abbiamo scelto questo momento per rimarcare ciò che ormai da decenni sta succedendo all’interno della nostra categoria – spiega Walter Ganis, tra i promotori della protesta triestina –. Siamo precari, sfruttati, con stipendi irrisori nonché carenza di risorse umane e materiali. Le promesse non sono state mantenute soprattutto per quanto riguarda i salari d’indennità, non conformi al livello europeo. La nostra professione inoltre non è riconosciuta come usurante, nonostante sia evidente il contrario». Stando a Ganis, quelli in piazza Unità erano soprattutto infermieri dell’Asugi: una sessantina in tutto. Giovedì 18 giugno è previsto inoltre uno sciopero nazionale degli operatori di sanità privata e Rsa, indetto da Cgil, Cisl e Uil. —
l.g.
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