Gli eletti del Fvg si “spartiscono” 12 commissioni in parlamento

TRIESTE. Da oggi i due rami del parlamento potranno operare a pieno regime: è stata infatti decisa ieri la composizione delle commissioni di Camera e Senato, passo che consente agli eletti del Friuli Venezia Giulia di cominciare il lavoro vero e proprio, dopo mesi di stasi istituzionale, e di entrare in 12 di queste commissioni, sette alla Camera e cinque al Senato.
Ma in cosa si cimenteranno, alcuni alle prese con materie conosciute, altri catapultati su terreni del tutto ignoti? Il più alto in grado sarà il leghista Mario Pittoni, designato presidente della commissione Cultura del Senato. Dopo aver cercato un incarico ministeriale, il responsabile Scuola del Carroccio si cimenterà con istruzione, ricerca e monumenti: «I nostri beni culturali e artistici sono un patrimonio che dobbiamo difendere anche per la sua importanza economica».
Il primo passo, spiega Pittoni, è però legato alla scuola: «I correttivi urgenti riguardano il precariato degli insegnanti». Per rimanere a Palazzo Madama, il M5s sistema Stefano Patuanelli nella commissione Lavori pubblici, dove il pentastellato sfrutterà la professione di ingegnere civile. Patuanelli si occuperà tuttavia poco dell’attività di commissario, essendo stato chiamato al più alto incarico di capogruppo grillino al Senato. Sempre in area gialloverde, la Lega indica segretario della commissione Sanità la psicologa gradese Raffaella Marin. Vi siederà anche la senatrice berlusconiana, Laura Stabile, primario in guerra contro la riforma promossa dal centrosinistra in Regione.

Il collega di partito Franco Dal Mas è avvocato e per lui c’è la commissione Giustizia. Decisamente meno vicini al nuovo incarico sono invece Luca Ciriani (Fdi) e Tatjana Rojc (Pd), entrambi in commissione Difesa. Ciriani è stato consigliere e assessore regionale per vent’anni, ma la delega più attinente ricoperta è stata alla Protezione civile. Esperta di letteratura e autrice di numerosi libri, anche Rojc non pare essere a suo agio con le strategie militari. Ma i due partiti contano su numeri risicati al Senato e ci si deve accontentare.
È peraltro tradizione che in commissione Difesa siedano esponenti del Fvg, terra di confine, punteggiata di ex caserme e sede della base Nato di Aviano. I deputati regionali esprimono invece quattro capigruppo di commissione: Sabrina De Carlo (M5s) agli Esteri e Massimiliano Panizzut (Lega) agli Affari sociali, cui si affianca il derby in commissione Lavoro, dove siederanno da capipattuglia Walter Rizzetto (Fdi) e Debora Serracchiani (Pd). Nel caso di De Carlo, l’esperienza nelle relazioni internazionali si limita al corso di laurea triennale che la pentastellata frequenta a Gorizia, ma la deputata non si sottrae: «Mi occuperò di cooperazione e risoluzione dei conflitti, con sguardo particolare alla tutela dei diritti umani. Serve una politica estera basata sull’interesse nazionale». Anche Panizzut non ha pregressi professionali nel campo delle politiche sociali, ma evidenzia la «lunga attività di volontariato e l’impegno sulla disabilità».
Diverso il discorso per Rizzetto, già cinque anni in commissione Lavoro tanto da essere in ballo fino all’ultimo come vicepresidente: per lui «attenzione al mondo delle pensioni e al nodo della legge Fornero». Chiara competenza anche per l’avvocato del lavoro Serracchiani, che fissa la priorità in «un piano strategico nazionale per la sicurezza sul lavoro, perché sicurezza e prevenzione di infortuni e malattie professionali devono essere garantite a tutte le tipologie contrattuali».
L’altro dem alla Camera, Ettore Rosato, già premiato con la vicepresidenza dell’aula, sarà membro semplice della commissione Difesa. Nella maggioranza si registrano invece la presenza dell’imprenditore leghista Daniele Moschioni al Lavoro e del grillino Luca Sut alle Attività produttive. Nel Carroccio, Aurelia Bubisutti non risulta invece ancora subentrata a Massimiliano Fedriga, mentre Vannia Gava lascia la commissione Agricoltura dopo essere stata nominata sottosegretario all’Ambiente.
Di agricoltura si occuperà a sua volta Sandra Savino, sebbene a digiuno della materia, mentre al collega di partito Guido Pettarin toccano gli Affari europei: anche qui poca esperienza, se non sui temi transfrontalieri noti agli amministratori goriziani. Roberto Novelli si dedicherà agli Affari sociali: «Continuerò il lavoro iniziato da consigliere regionale. Liste d’attesa, disabilità e contrasto alla povertà sono i temi cui dedicherò maggior impegno».
Renzo Tondo (Nci) ammette infine di non avere trascorsi forti nel campo della Difesa, ma sottolinea che «in Fvg si può fare molto sui beni militari demaniali abbandonati e sul presidio dei confini».
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