Gli artisti di strada che rallegrano le feste
La gente che passeggia resta affascinata. Si ferma ad osservarli, ad ascoltarli. Applaude, fa capannello e con il piede segna il ritmo delle loro musiche. Gli artisti che nelle ultime settimane, in concomitanza con le feste natalizie, si sono esibiti nelle vie cittadine hanno conquistato i triestini.
Tra i più applauditi la giovane band degli On the Road, che tra piazza della Borsa e via Dante ha raccolto applausi e pure l’ingaggio per qualche serata. Sfoggiano un repertorio di tutto rispetto. Per un paio d’ore a ogni esibizione sciorinano uno dietro l’altro successi dei Beatles (la loro passione), Rolling Stones, Bob Bylan, Eric Clapton ma anche dei più recenti Depeche Mode e Oasis. Tutti e quattro poco più che ventenni, le giacche rigorosamente dello stesso colore, aria sbarazzina, atteggiamento da musicista rodato e una dimestichezza con gli strumenti di tutto rispetto. Bravi. Lo dicono tutti gli occasionali spettatori – mai meno di una quarantina contemporaneamente - che con un sorriso allungano anche qualche euro. Denaro che i quattro musicisti in parte dividono e in parte investono per nuove attrezzature: microfono, amplificatori, cavi. Sono indubbiamente loro ad aver fatto da colonna sonora a queste feste natalizie.
Il quartetto ha mosso i primi passi nell’agosto del 2010. La formazione prevede Giacomo Colombin voce principale e accompagnamento alla chitarra, Jacopo Starini scatenato alla batteria, alla chitarra Giacomo Ricardi e Daniele Tripaldi al basso. Due di loro, Colombin e Ricardi, sono studenti universitari che usano il denaro ricavato dalle esibizioni in strada per pagarsi gli studi. Daniele è perito elettrotecnico; Jacopo sogna di far diventare questa vita da artista anche la sua professione. «Tutto è iniziato una sera d’estate – ricordano i giovani - quando Colombin e Starini si sono trovati a provare alcune canzoni in acustico sul Molo Audace. La gente si fermava, applaudiva e così, dal nulla, è spuntato un cappellino che gli spettatori hanno iniziato a riempire con delle monetine».
Dopo pochi mesi ai due ragazzi si sono uniti gli altri componenti del gruppo che ogni weekend si esibisce in centro città proponendo anche brani inediti. «Con un furgone che ha 40 anni – raccontano entusiasti - abbiamo fatto anche una piccola tournée in giro per l’Italia. Città come Bologna e Firenze ci hanno dato grandi soddisfazioni». Per la fine dell’anno i ragazzi fanno un pausa «ma dal 5 gennaio saremo nuovamente in strada», assicurano.
In molti, da mesi, rimangono incantati anche dalle note del violino di Danilo che durante queste festività ha intensificato le proprie esibizioni nelle zone pedonali di Trieste. Elegante, riservato, l’estate scorsa si è esibito con la giovane moglie ballerina classica, Ala. Ex insegnante di musica, Danilo è arrivato un anno e mezzo fa da Belgrado e «da domani – fa sapere - verrò accompagnato al pianoforte da mia sorella appena arrivata dalla Serbia e nuovamente da mia moglie che riprenderà ad esibirsi sulle punte». Danilo e Ala hanno due figli, di cinque e tre anni: i bimbi vivono in Serbia con gli altri parenti, papà e mamma li raggiungono appena possono. «Ci spostiamo anche nelle piazze di Vienna e Lubiana – spiega Danilo - e in estate a Dubrovnik e Rovigno». Di recente, quando l’amministrazione comunale ha deciso di chiudere al traffico le vie Imbriani e Mazzini, le note di Schubert e Vivaldi suonate da Danilo ravvivavano il passeggiare frenetico di chi correva a comperare gli ultimi regali.
Decisamente più folcloristico ma altrettanto apprezzato è “il pirata” che per esibirsi allestisce un vero teatrino. L’artista - grande passione dei più piccoli - è originario di Barcellona. Lì faceva l’insegnante. Stufo della quotidianità, ha inventato quella sorta di istallazione e spettacolo che oggi presenta nelle strade cittadine. Lasciato il lavoro, ha iniziato ad esibirsi in diverse capitali europee. È arrivato a Trieste un paio di anni fa e si è letteralmente innamorato della nostra città. Per mesi ha dormito in una barca ormeggiata all’altezza di Santa Croce. Ora ha trovato una compagna e Trieste, fa sapere, è diventata a tutti gli effetti la sua città.
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