Gli arabi pronti a comprare Missoni

Tornano le voci su un’offerta dei reali del Qatar, che hanno già acquisito il marchio Valentino, per la griffe italiana
Di Roberta Paolini
Models display creations as part of Missoni Spring-Summer 2012 ready-to-wear collection on September 25, 2011 during the Milan's women fashion week. AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE (Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)
Models display creations as part of Missoni Spring-Summer 2012 ready-to-wear collection on September 25, 2011 during the Milan's women fashion week. AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE (Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

PADOVA. Dopo Gucci, Bulgari, Valentino forse adesso Missoni. La moda italiana è sempre meno italiana. A quanto risulta Missoni sarebbe la prossima acquisizione della famiglia reale del Qatar, che dopo la Costa Smeralda e Valentino è sempre più interessata al lusso tricolore. Le voci hanno ricominciato a circolare nel fine settimane, che ci fosse un interessamento da parte dell’emiro mediorientale era voce che circola da luglio del 2012. Vale a dire dall’indomani del perfezionamento dell’operazione di acquisto di Valentino Fashion Group ( che dentro aveva anche la licenza M Missoni, linea pret à porter femminile del brand) rilevato dal veicolo finanziario Mayhoola, società partecipata dall'emiro Hamad bin Kalifa al-Thani, per circa 720 milioni di euro. Ma ora pare ci sia stata un’accelerazione.

Alberto Piantoni, ad della maison di moda (circa 70 milioni di euro di fatturato 2011, 150 milioni licenze comprese), ha smentito categoricamente «qualsiasi notizia inerente una possibile vendita di Missoni spa». L’intenzione del Qatar di spingere sul mondo del lusso è ormai cosa palese, come dimostra il portafoglio di partecipazioni, che vanno dalla Costa Smeralda, ai grandi magazzini Harrod's, dai gioielli Tiffany all’ingresso nel primo gruppo del lusso al mondo: Lvmh. E l’interesse per l’Italia, Sardegna e Valentino a parte, passa anche nella cantieristica navale di lusso, cioè i mega yacht. Senza dimenticare la recente creazione della jv, IQ Made in Italy venture, nata dall'accordo tra la Cassa depositi e prestiti e la holding del Paese arabo e dotata di un capitale iniziale di 300 milioni di euro, elevato sino a 2 miliardi di euro nei prossimi quattro anni, da investire in realtà del made in Italy dell’alto di gamma.

Tornando a Missoni, l’azienda è passata da fine anni novanta in mano ai figli del fondatore Ottavio e cioè ad Angela, Luca e Vittorio Missoni (scomparso a gennaio di quest’anno insieme alla moglie mentre viaggiavano su un aereo da turismo nel tratto tra l'arcipelago di Los Roques e Caracas). Missoni è nel pieno del piano 2012-2014, programma focalizzato nello sviluppo del business in nuovi mercati, la creazione del canale e-commerce insieme a Yoox, il consolidamento delle collezione di ready to wear con particolare attenzione al menswear, espansione della rete retail, in particolar modo in Asia e la ridefinizione del concept della rete di boutique. E poi c’è lo sviluppo del settore home, che ha macinato risultato negli ultimi anni e produce circa 17,5 milioni di euro di fatturato. E poi c’è lo sviluppo del contract sia con la progettazione di arredi per ampi spazi (come la moquette con le texture Missoni) che gli hotel. Il progetto hotel nasce nel 2005 grazie all’accordo stretto con il Gruppo Rezidor. Il primo building a marchio Missoni è del febbraio 2009a Edimburgo seguito l’anno dopo da quello di Kuwait City. In programma c’erano altre aperture in Medio Oriente (Qatar e Oman), in Turchia, in Brasile e a Parigi.

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