Gli amici Starsky & Hutch girano il mondo in bici per eliminare la plastica

L'ex pompiere assieme al suo amico a quattrozampe sono passati per il Nord Est: «La parte con meno problemi d’Italia»
Bonaventura Monfalcone-13.04.2019 Giro del mondo in bicicletta di Martin Hutchinson e Starsky-Caserma di vigili del fuoco-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-13.04.2019 Giro del mondo in bicicletta di Martin Hutchinson e Starsky-Caserma di vigili del fuoco-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE Nell’estremo lembo orientale d’Italia ieri Martin Hutchinson ha trovato un meteo più adatto a novembre che ad aprile, ma, cosa più importante per lui, un ambiente a grandi linee pulito, anche se non del tutto “plastic free”. Come l’ex vigile del fuoco 57enne di Manchester vorrebbe e per cui si sta battendo, percorrendo dal 2006 il mondo, prima a piedi e ora con un “recumbent tricycle”, un veicolo a impatto zero e che, allo stesso tempo, gli consente di trasportare per lunghi tratti Starsky, un meticcio nero di 5 anni, che lo accompagna da tre, dopo essere stato salvato dall’abbandono in Portogallo.

«Il Nordest è la parte con meno problemi d’Italia», dice durante la sosta effettuata per salutare gli ex colleghi della stazione monfalconese dei Vigili del fuoco. Dagli occhi Hutchinson non riesce, però, a cancellare la visione delle strade di Roma che, come non si stanca di ripetere, «è la capitale d’Europa più sporca» tra quelle finora visitate. Già, perché l’ex pompiere ha l’obiettivo di «girare tutta l’Europa prima di spostarsi verso Est, Pakistan, India» e, poi, ancora più in là, fino alla tappa finale, l’Australia, dove conta di concludere nel 2030 la propria testimonianza.



Hutchinson, che ha un proprio canale YouTube, non manca di riprendere quanto osserva a bordo strada o fermandosi lungo le spiagge per raccogliere materiali in plastica, più o meno grandi. Dai bagagli del suo “triciclo” ieri ha tolto dei contenitori colmi di pezzi di borse, tappi, reti e un sacchetto pieno di bastoncini di “cotton fioc” («tutti raccolti lungo una spiaggia francese»). Sono i reperti che di solito mostra agli studenti che ha modo di incontrare e finora le scuole in cui è entrato nel mondo sono state 691 («è successo un po’ meno di quanto volessi in Italia, perché la burocrazia è incredibile).

Ai ragazzi, ma anche agli adulti, che incontra cammin facendo, sottolinea come di fondo si tratti di responsabilità individuale, dei piccoli gesti che si fanno o non si compiono per evitare di danneggiare l’ambiente. «Il problema però non si risolverà fino a quando non si abbandonerà la plastica – aggiunge –.

È tempo di mettere pressione sulle grandi società, perché possiamo vivere senza plastica». Per questo Starsky e Hutch continueranno a viaggiare. Nonostante alle spalle ci siano già 34 mila chilometri (e 21 Paesi) a piedi e 18 mila su tre ruote (8 Paesi), l’ex vigile del fuoco ha intenzione di ritornare a casa solo una volta completata la sua opera. —


 

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