Gli affari della camorra su Medjugorje: il Papa nomina un “visitatore apostolico”
MOSTAR Il suo ruolo ufficiale è quello di “visitatore apostolico” e forse, l’oramai pensionato arcivescovo polacco Henryk Hoser pensava di trascorrere più tranquillamente la sua quiescenza pastorale. Ma si sa, al richiamo del Papa non si può esitare e così il porporato polacco si è ritrovato a Mostar con il suo nuovo incarico relativo alla non facile gestione delle apparizioni di Medjugorje, la Fatima dei Balcani come l’hanno già soprannominata coloro che nelle apparizioni della Vergine Maria ci credono. La Chiesa, Papa in testa, sta ancora valutando la questione molto ma molto attentamente.
Per quanto riguarda monsignor Hoser «si tratta - informa il comunicato della Sala Stampa vaticana - di un incarico esclusivamente pastorale, in continuità con la missione di inviato speciale della Santa Sede per la parrocchia di Medjugorje, affidata a monsignor Hoser l’11 febbraio 2017 e da lui conclusa nei mesi scorsi». «La missione del visitatore apostolico - conclude il comunicato - ha la finalità di assicurare un accompagnamento stabile e continuo della comunità parrocchiale di Medjugorje e dei fedeli che vi si recano in pellegrinaggio, le cui esigenze richiedono una peculiare attenzione».
Non fosse perché sulla appetitosa torta dei pellegrinaggi, economicamente parlando, a metterci le mani ci ha già pensato la camorra. Lo ha confermato lo stesso monsignor Hoser il quale in un comunicato prima di lasciare la Polonia per raggiungere l’Erzegovina ha avvertito che laggiù succedono cose strane in quanto l’industria turistica della regione che ha sfruttato l’eco mondiale delle supposte apparizioni della Madre di Gesù sarebbe gestita dalla mafia e, in particolare, dalla camorra napoletana. La conferma giunge anche dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che, come scrive Il Mattino di Napoli, sul caso ha aperto un fascicolo e sta indagando sulla connection. Connection che avrebbe legami anche a Napoli. Le due figure chiave sarebbero quelle di Michele Barone, in carcere per atti di pedofilia e il cardinale Liberio Andreatta al vertice della potentissima Opera Romana dei Pellegrinaggi. Andreatta è già stato destituito da Papa Francesco lo scorso anno, mentre Barone che era uno dei più attivi organizzatori dei pellegrinaggi a Medjugorje. Dietro entrambi, secondo Il Mattino, ci sarebbe proprio la camorra.
Al di là di quelle che sono le questioni più strettamente fideistiche e dogmatiche relative alla credibilità o meno a quanto affermano i veggenti di Medjugorje, appare chiaro che la Santa Sede si è resa conto che non può rimanere assente di fronte a migliaia di pellegrini che ogni anno si recano comunque in Erzegovina.
Da qui la nomina di monsignor Hoser, nomina che ha di fatto dato luce verde ai parroci cattolici di poter nuovamente organizzare i pellegrinaggi a Medjugorje.
Secondo i vaticanisti la posizione ufficiale di Papa Francesco, peraltro non ancora ufficializzata, sarebbe quella di dividere a breve la località di Medjugroje dalla diocesi di Mostar sotto cui attualmente ricade. Una decisione che significherebbe moltissimo per le casse vaticane e un colpo praticamente mortale per la chiesa locale. Del resto le cifre ufficiose che circolano sono alquanto emblematiche: trentasette anni di pellegrinaggi avrebbero versate nelle casse del turismo locale complessivamente 3 miliardi di euro, mentre altri 9 miliardi sarebbero andati nelle tasche delle agenzie di viaggio e degli organizzatori dei pellegrinaggi. Alla Chiesa fin qui solo briciole, appena 300 milioni di euro. —
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