Gli 800 “expat” arrivati da tutto il mondo: «I nostri incontri al caffè per conoscere la città»

Gli stranieri che vivono qui ogni giovedì sera si trovano al San Marco. «Speriamo che il sindaco passi a trovarci, abbiamo idee per il turismo» 

TRIESTE Arrivano da tutto il mondo, con il desiderio di integrarsi a Trieste, di conoscere sempre più la città, le sue particolarità e la sua storia, e di formare un sodalizio di amici in grado di crescere insieme all’insegna della multiculturalità. Si chiama “Expats in Trieste” ed è un gruppo con oltre 800 persone, formato spontaneamente, fondato dall’americana Maria Kochetkova nel 2016. Negli ultimi due anni si sono aggiunti tanti nuovi membri, di varie nazionalità diverse, che si ritrovano anche sui social con una pagina e un gruppo, e che si danno appuntamento una volta alla settimana, ogni giovedì, al caffè San Marco.



Tra un aperitivo e una chiacchierata sono tante le storie che si intrecciano e che tutti amano condividere, con chi vive la stessa situazione di straniero in una nuova città. L’idea è nata quando Maria, 33 anni, americana con origini russe, dopo il matrimonio con il compagno, ligure, è arrivata a Trieste per seguire il marito, trasferitosi in città per lavoro. «Facevo fatica a conoscere persone nuove – spiega – così ho pensato di organizzare un drink con altri stranieri che come me vivevano qui. La prima volta eravamo in quattro, ora siamo più di 800».



Sul gruppo social si possono scorrere anche i Paesi di origine dei vari componenti. In cima alla lista ci sono gli Stati Uniti, poi Austria, Inghilterra, Turchia, Australia, Romania, Canada, Serbia. Su Facebook si scambiano consigli pratici o mettono in evidenza appuntamenti e note curiose sulla città. «Ci piace spesso esplorare insieme il territorio – racconta Maria – ad esempio siamo andati alla scoperta delle osmize o del lungomare di Barcola».

Le persone sono da sole o in coppia, e tutte con percorsi diversi alle spalle. «Le storie personali spesso le sentiamo ai nostri appuntamenti del giovedì. Qualche esempio? Una coppia di canadesi si è innamorata della città e ha fatto improvvisamente un biglietto di sola andata. O ancora una signora di Seattle, che ha completamente stravolto la sua vita. Cercando le sue origini ha scoperto che erano proprio a Trieste, e dopo averla visitata ha lasciato tutto per iniziare qui un nuovo capitolo della sua vita».



Il prossimo appuntamento, aperto a tutti, sarà giovedì 10 gennaio, alle 20, sempre al caffè San Marco, con un annuncio speciale. «Cerchiamo un volontario che ci insegni un po’ il dialetto, perché tutti lo parlano, ovunque, e spesso fatichiamo a capirlo, ma vediamo che per i triestini è davvero importante e viene utilizzato anche nei luoghi pubblici». Un invito particolare è rivolto poi al sindaco Roberto Dipiazza. «Speriamo passi a trovarci, vorremmo che in qualche modo il Comune ci coinvolgesse, magari per un incontro, potremmo sicuramente fornire qualche informazione utile sul fronte turistico, perché prima di diventare abitanti di Trieste siamo stati proprio turisti e questa bella città, che tutti noi amiamo, in realtà in molti dei Paesi dai quali proveniamo è poco nota». –


 

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