Gli 80 euro del Bonus Renzi da restituire: in Fvg è beffa per 40mila

Tanti i contribuenti costretti alla retromarcia in base alla dichiarazione 2016. Media di 266 euro da ridare allo Stato, inferiore a quella italiana pari a 293
27/05/2014 Roma, buste paga di Maggio 2014 con il bonus Irpef di 80 Euro
27/05/2014 Roma, buste paga di Maggio 2014 con il bonus Irpef di 80 Euro

TRIESTE. Anche in Friuli Venezia Giulia, pure quest’anno, ci sono i beffati chiamati alla restituzione, totale o parziale, del bonus Renzi. Secondo la fotografia del dipartimento delle Finanze sulle dichiarazioni Irpef 2016 riferite ai redditi 2015, si rilevano 40mila casi, per oltre 10,6 milioni di euro da riversare al Fisco, su un totale di 261mila aventi diritto (212,3 milioni complessivi), vale a dire il 15,3% del totale. Di fatto l’intoppo di vedersi accreditati in busta paga gli 80 euro mensili in più, ma di doverli poi restituire, in toto o in parte, ha riguardato quasi un beneficiario su sette in regione, sostanzialmente lo stesso dato nazionale (oltre un milione 700mila restituzioni, il 15,5% degli 11,2 milioni di contribuenti con il bonus). La somma da recapitare a Roma? Oltre 507 milioni di euro.

 

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Una beffa cui il governo pare intenzionato a rimediare: le indiscrezioni di queste ore parlano di possibile trasformazione del benefit in detrazione d’imposta e di estensione ai redditi fino a 32mila euro. A ricevere dal 2014 il credito “Bonus Irpef” disposto dal governo Renzi sono i titolari di reddito di lavoro dipendente e di alcuni redditi assimilati, la cui imposta sia di ammontare superiore alle detrazioni per lavoro dipendente e il reddito complessivo non oltrepassi i 26mila euro annui lordi. Moltiplicato per i 12 mesi, l’importo complessivo è di 960 euro per gli italiani con reddito fino a 24mila euro, soglia a partire dalla quale il credito decresce fino ad azzerarsi una volta toccata quota 26mila euro. A partire dal 2015 sono state introdotte peraltro alcune novità nel calcolo del limite del reddito complessivo: in particolare occorre considerare la quota esente per i ricercatori e lavoratori rientrati in Italia ed escludere le somme erogate a titolo di parte integrativa della retribuzione (tale possibilità concessa fino al 30 giugno 2018 al lavoratore privato permette di trasformare parte del Tfr in integrazione della retribuzione mensile). Il meccanismo non mette in difficoltà il datore di lavoro che, in base alle informazioni in suo possesso, provvede a erogare su base mensile il bonus ai contribuenti che ne hanno diritto. Successivamente, in sede di dichiarazione, è però necessario procedere al ricalcolo del credito tenendo conto di tutti i redditi dichiarati. Se il bonus spettante risulta maggiore di quello erogato dal sostituto d’imposta è possibile far valere in dichiarazione la quota non ancora erogata, mentre se la quota spettante è inferiore all’erogato l’eccedenza viene recuperata in dichiarazione.

Ritornando ai dati, dalle dichiarazioni per l’anno d’imposta 2015 emergono 11.155.355 contribuenti che hanno percepito il bonus Renzi (-1,2% rispetto al 2014) per un ammontare di poco meno di 9 miliardi di euro (+47,5% rispetto al 2014, quando erano stati distribuiti 6 miliardi), un incremento consistente per il fatto che nel 2015 il bonus ha trovato applicazione per l’intero anno, e dunque per complessivi 960 euro rispetto ai 640 euro del 2014, quando era partito a maggio. L’ammontare medio nazionale - perché non tutti i beneficiari hanno portato a casa l’intero tesoretto - è di 804 euro. Il Fvg, con i suoi 813 euro, si colloca al quinto posto tra le regioni, dietro a Marche (827), Umbria (826), Veneto (817) e Piemonte (814). Sempre in Fvg i 261.232 cittadini che hanno percepito gli 80 euro rappresentano il 55,4% dei lavoratori dipendenti, per un ammontare complessivo di 212.329.000 euro. Rispetto all’anno precedente, quando erano stati 267.919 (per 147 milioni di euro), si registra una diminuzione di 6.687 unità (-2,5%). Sul fronte della restituzione, nella platea dei cittadini interessati in Italia (1.730.642) si trovano 267mila lombardi, 162mila emiliano-romagnoli, 158mila veneti, 151mila laziali, 131mila campani. I 40.070 contribuenti friulgiuliani sono chiamati a restituire tutti insieme 10 milioni 727mila euro, 266 euro pro capite, una delle cifre più basse tra le regioni (la media nazionale è di 293 euro, dai 329 del Lazio ai 246 del Molise). Si tratta di persone che si sono ritrovate in uno dei casi che, nell’attesa che il governo modifichi l’attuale normativa, sono alla base della restituzione, vale a dire contribuenti che, al momento della dichiarazione, hanno superato il tetto dei 26mila euro causa maggiori entrate rispetto al previsto o, al contrario, che sono entrati nella cosiddetta no tax area, quella al di sotto degli 8.174 euro annui lordi. Non mancano i casi in cui la restituzione è obbligo conseguente a errori nella compilazione della dichiarazione dei redditi.

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