Giuseppe Bono, ad di Fincantieri, difende il lavoro, 160 assunzioni a Trieste nel 2019

L’amministratore delegato del colosso cantieristico riceve la cittadinanza onoraria: «Cerchiamo professionalità elevate»
Foto BRUNI 19.12.2018 Onorificienza a Giuseppe Bono di Fincantieri
Foto BRUNI 19.12.2018 Onorificienza a Giuseppe Bono di Fincantieri

TRIESTE La crescita di Fincantieri proseguirà anche nel 2019 a un ritmo del 6%. Una crescita che avrà rilevanti conseguenze per Trieste e per il Friuli Venezia Giulia, la regione italiana a maggiore gradazione navalmeccanica insieme alla Liguria: Giuseppe Bono, amministratore delegato del gruppo con un record di 16 anni, ha preannunciato che nell’anno entrante le sedi di Trieste saranno rinforzate con 160 nuove assunzioni.

Un’iniezione di risorse umane molto consistente quando si consideri che l’attuale presidio nel capoluogo ammonta a 1100 addetti, di cui 110 entrati in organico nel 2018. In altri termini, tra il 2018 e il 2019, Fincantieri immetterà complessivamente 270 unità nella direzione in via Genova e, soprattutto, a palazzo della Marineria a passeggio Sant’Andrea, dove batte il cuore progettuale della crocieristica. Inserimenti di fascia alta dal punto di vista formativo, perchè si tratterà di diplomati e di laureati.

Proprio a Trieste, dove ieri mattina in consiglio comunale ha ricevuto la cittadinanza onoraria, Bono ha ribadito il programma da qui al 2022, quando Fincantieri dovrà aver registrato un miglioramento dei ricavi pari al 50%, tale da accrescere il fatturato a 7,5 miliardi (rispetto agli attuali 5). Qualora si volesse aggiungere a questo dato il risultato dell’alleanza in fieri sul militare con la francese Naval group, la forza d’urto sarà in grado di toccare i 15 miliardi.

Per quel che riguarda l’aggiudicazione della commessa per la costruzione del nuovo ponte a Genova, operazione condotta insieme a Salini-Impregilo e a Italferr, Bono ha commentato «lo dovevamo a Genova e alla Liguria, sono convinto che la nuova infrastruttura sarà il migliore esempio di un’Italia che, se unisce le proprie eccellenze, può fare sistema e compiere grandi opere al servizio del Paese».

La cerimonia triestina ha seguito la consueta liturgia, con un intervento iniziale del sindaco Roberto Dipiazza al quale ha fatto seguito una breve allocuzione del nuovo cittadino onorario. Bono ha ricordato come nel 2002 avesse sentito «quasi un’offesa» l’assegnazione a Fincantieri nel corso del secondo governo Berlusconi, dopo essere stato al vertice di Finmeccanica. Le cose poi hanno preso, soprattutto negli ultimi anni, una piega favorevole, come dimostra un carico di lavoro da quasi 30 miliardi di euro. Presenti più di mezza giunta comunale (Polidori, Giorgi, Polli, Lobianco, Bucci, Tonel), il presidente consiliare Marco Gabrielli, una vasta rappresentanza dell’ambiente industriale associativo-cantierino (tra questi Sergio Razeto, Andrea Gemme, Andrea Viero), esponenti dei gruppi politici di maggioranza/opposizione che hanno plaudito all’unanimità il riconoscimento reso a Bono.

Unica dissociazione quella dei Cinquestelle, che non hanno partecipato alla cerimonia per contestare «l’inopportunità di premiare chi dieci anni fa si è piegato alle pressioni politiche della Lega per far assumere in Fincantieri uno o più raccomandati». Il comunicato allega i link di inchieste e intercettazioni delle telefonate che corsero tra Bono e l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito. Superfluo rammentare che il M5s è attualmente partner di governo della Lega. —


 

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