Giuristi e interpreti, il matrimonio funziona

Paolo Pittaro, direttore del Dipartimento: "Abbiamo fatto un'operazione culturale innovativa, con piani di ricerca congiunti"
Paolo Pittaro nel suo studio all'ateneo
Paolo Pittaro nel suo studio all'ateneo

«Scienze giuridiche e traduttori poteva sembrare un binomio azzardato. È stata invece un'operazione culturale vincente». Il professor Paolo Pittaro è il direttore del Dipartimento di scienze giuridiche, del linguaggio, dell'interpretazione e della traduzione. Un ramo dell'ateneo triestino in cui questi tempi di fusioni e tagli, nonostante tutto, stanno dando frutti interessanti.

Professore, come unire due realtà in apparenza tanto distanti?

«Il dipartimento nasce, prima ancora della sparizione delle facoltà, dall'incontro fra Scienze giuridiche e Scienze del linguaggio, dell'interpretazione e traduzione. Entrambi avevano la caratteristica di occuparsi di discipline non eteronome: da un lato c'erano solo giuristi, dall'altro solo linguisti e traduttori. Qualcuno si è stupito, ma è stata un'operazione culturale innovativa, che ha portato a instaurare piani di ricerca congiunti fra i due gruppi. Considerato il numero di giuristi nelle istituzioni europee, e il bisogno di traduzioni giuridiche in quegli ambienti, il binomio funziona».

A cosa ha portato?

«Ad esempio alla pubblicazione di una traduzione in lingua inglese del codice di procedura penale italiano, mai tentata prima. Inoltre per unire le forze da due anni esiste un master in traduzione giuridica. Poi da quando la riforma Gelmini ha abolito le facoltà il dipartimento gestisce anche la didattica».

Qual è la vostra offerta?

«Per giurisprudenza c'è il classico corso di laurea a ciclo unico. Nella sede di via Filzi (Traduttori e interpreti ndr) ci sono due corsi di laurea: la triennale in comunicazione interlinguistica applicata e la biennale in traduzione e interpretazione».

Partiamo da giurisprudenza.

«Il corso di laurea permette di accedere ai concorsi per l'avvocatura, la magistratura, il notariato. Ciò impone dei vincoli stabiliti dalle dinamiche fra università e ministeri dell'Istruzione e della Giustizia. Ciononostante cerchiamo di allargare il più possibile l'offerta formativa, pur con i tagli e i pensionamenti. Da anni c'è una master di primo livello in diritto del lavoro e sicurezza sociale che sta andando bene. La legge Gelmini ha imposto che i dottorati siano generalisti e non più specialistici. Qualunque cosa si pensi di questa scelta, la legge va rispettata. Dall'anno scorso abbiamo attivato un dottorato interateneo con Udine in scienze giuridiche che risponde a tutti i nuovi requisiti. Da molti anni inoltre aderiamo alla scuola statale per le professioni legali, con sede a Padova e consorziata con Trieste, Ferrara e Venezia, che equivale all'anno di praticantato. Proponiamo inoltre tirocini facoltativi, cui un domani vorremmo dare valore di inizio del praticantato».

Traduttori e interpreti?

«I corsi sono a numero chiuso e vi si insegnano dieci lingue. L'insegnamento include tirocini obbligatori all'estero. C'è anche la possibilità per gli studenti di conseguire il doppio titolo con università straniere: Regensburg in Germania, Monash in Australia, Lovanio in Belgio. È attivo un dottorato interateneo con Udine in studi linguistici e letterari. Gli studenti trovano facilmente lavoro anche all'estero».

Come vanno le iscrizioni?

«A Traduttori e interpreti vanno sempre benissimo, complice la fama nazionale e internazionale del corso. Giurisprudenza tiene a dispetto del calo fisiologico. Abbiamo molti studenti che dalle università del Friuli e del Veneto orientale si spostano a Trieste. Uno dei fattori che contribuiscono è la nostra biblioteca, forte di quasi 200mila volumi. Un patrimonio raro e prezioso. Purtroppo, in tempi di tagli, bisogna lottare per tenerlo aggiornato».

Come procede la ricerca?

«Si approfondiscono studi sia interdisciplinari che nelle singole materie. Traduttori e interpreti, in particolare, è dotata di strumenti tecnologici adeguati ai tempi per il loro genere di ricerche».

(5-Segue. Le puntate precedenti sono state pubblicate il 21-28 maggio e il 4-11 giugno).

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo