Giunta Ziberna, i mal di pancia del centrodestra a Gorizia
GORIZIA Dalla gioia dei neoassessori ai musi lunghi e alla delusione di chi “un posto al sole” pensava di esserlo meritato. La lista è lunga. Più di qualche esponente di centrodestra aveva finito con il farci un pensierino se non addirittura aveva maturato la convinzione di essere il prescelto.
Uno dei più rabbuiati è Giuseppe Ciotta (Popolo di Gorizia). Quando ancora non era stato deciso il nome del candidato sindaco, già circolava la notizia che se avesse vinto il centrodestra lui sarebbe stato l’assessore allo Sport. Invece... «Provo grande delusione e immensa amarezza, inutile nascondersi dietro a un dito. Ma la politica riserva anche questo. La soddisfazione più grande - sottolinea Ciotta - sono le tante telefonate che ho ricevuto in questi giorni da parte di società sportive e del mondo politico (anche della parte contrapposta) che mi hanno chiesto di andare avanti. Lo Sport è stato affidato a Ceretta? Auguro a lui e al sindaco di ottenere i prestigiosi successi che meritano». Ciotta svela un piccolo retroscena («Volevano riaffidarmi la delega allo Sport restando consigliere ma ho rifiutato per dignità») e annuncia che continuerà a dare «seriamente e responsabilmente» il suo appoggio «ma con un pò di nostalgia».
Anche Franco Hassek (Forza Italia) qualche sassolino nelle scarpe ce l’ha. «Per la verità, non ambivo a un posto in giunta. Mi interessava e mi interessa la delega ai rapporti internazionali che già avevo ottenuto con Romoli sindaco. Se Ziberna ritiene di concedermela, ci metterò tutto il mio entusiasmo visto il rapporto ventennale che mi lega con l’Austria e con Klagenfurt altrimenti farò il consigliere comunale, sicuramente senza il sorriso sulla bocca». Un pensiero sulla nuova giunta comunale? «Vedo che qualcuno (non fa nomi, ndr) è stato “lanciato” allo sbaraglio e c’è un nome che non mi va proprio giù». Leggi De Sarno.
Poi, c’è Rinaldo Roldo. È stato presidente del Consiglio comunale per più mandati. «Quella dell’assessore non è una fissa. Non lo è mai stata. Io mi sarei anche ritirato ma i vertici regionali mi hanno convinto a continuare. Io ho risposto “presente” dicendo che mi sarebbe piaciuto fare l’assessore allo Sport o ai Servizi demografici. Sembrava questo lo scenario ma, poi, parlo con il sindaco e mi dice che non c’è più posto. Credetemi: dopo 23 anni di leale comportamento, mi sono sentito preso in giro. Io l’avrei fatto anche gratis». Quanto alla nuova giunta, Roldo dice di aver visto «cambiamenti di bandiera eclatanti» (l’allusione è a De Sarno ma lui non cita nessuno, ndr). «E, probabilmente, bastavano otto assessori e non dieci», la chiosa finale.
Poi, c’è il leghista Franco Zotti. «Se mi aspettavo di essere assessore? Beh, i numeri relativi alle preferenze parlano chiaro. Ma così ha deciso Fedriga. E dobbiamo obbedire agli ordini. Mi dicono che, per me, ci saranno battaglie più importanti. Vedremo». Ad un certo punto, pareva che ci fosse un posto in giunta per la figlia Marianna. «Ma non mi sarebbe andato bene. La medaglia la prende il vincitore. E poi pareva di dare vita a una “parentopoli” in salsa goriziana. Marianna è giovane, faccia esperienza da consigliere comunale a Monfalcone».
Riccardo Stasi, infine, vorrebbe fare il presidente del Consiglio. Ma il nome indicato è quello di Claudio Tomani. Quanti mal di pancia...
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