Giunta: la Funzione pubblica passa a Finardi
Paolo Panontin si ritrova assessore alle Autonomie locali, al Coordinamento delle riforme, a Caccia e pesca, ma non più alla Funzione pubblica. Questione solo di forma, in realtà. Perché quella competenza, acquisita da Debora Serracchiani e consegnata per le trattative sindacali agli uffici della direzione generale di Roberto Finardi, è ancora sostanzialmente nelle mani dell’esponente dei Cittadini.
Sarà ancora lui, come da delega sottoscritta dalla presidente della Regione, a rappresentare la giunta per le materie del personale di Palazzo. Un passaggio più tecnico che politico servito a riassegnare la gestione della Funzione pubblica che era nelle mani fino all’anno scorso della direttrice centrale Antonella Manca. Al momento del rinnovo del contratto, dicembre 2014, Manca si è però ritrovata con la nomina alla direzione Autonomie locali e Coordinamento delle riforme.
Il Personale? Non assegnato. Non l’unico segnale di sfiducia nei confronti della dirigente visto che il suo contratto, contrariamente a quello di altri colleghi, ha durata solo annuale. Muovendo dalla necessità di riassegnare il Personale, e con l’intenzione di affidarlo alla direzione generale (con l’obbligo di legge però, per poterlo fare, di acquisire formalmente la competenza), la presidente della Regione, via decreto, ha modificato la denominazione della direzione centrale Autonomie locali togliendo la “Funzione pubblica”, con la conseguenza di sottrarla anche al corrispondente assessore, Panontin. Al quale tuttavia, a stretto giro di posta, la delega è stata riconsegnata.
Non si può dunque parlare di rimpasto. Perché Panontin continuerà a occuparsi dal punto di vista politico di Personale (così come fa con la Protezione civile, altra funzione delegata), rapportandosi con Finardi (come del resto è già accaduto nella delicata trattativa su premi e buoni pasto in Regione) e non più con Manca. Così come nulla di troppo sostanziale cambia in altri due assessorati. Nello stesso decreto, sempre passando attraverso la modifica delle denominazioni delle direzioni centrali, Serracchiani ha trasferito l’Università (di fatto un riparto tra atenei, conservatori e Sissa di 4 milioni di euro) da Mariagrazia Santoro (che mantiene però la parte dell’edilizia universitaria) a Loredana Panariti, che già si occupava di diritto allo studio. Operazioni indolori che non cancellano però le voci su qualche assessore sotto tiro.
Nulla di nuovo riguardo a Panontin, così come a Panariti e Sara Vito, i tre componenti della giunta che i bene informati già da mesi fanno sapere in difficoltà. Nulla che, al momento, consolidi l’ipotesi di un rimpasto, ma la partita resta di sicuro aperta. Anche in considerazione del fatto che un’eventuale corsa di Sergio Bolzonello alle regionali 2018 non potrà partire con la zavorra delle numerose deleghe in capo al vicepresidente.
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