Giunta Fvg, Fedriga alle prese con i rebus sanità e bilancio

Giunta decisa per metà. Restano da sciogliere i nodi più pesanti a cominciare dalle quote rosa
Massimiliano Fedriga
Massimiliano Fedriga

TRIESTE. I partiti del centrodestra sfogliano la margherita. Anzi la rosa. Quella dei nomi che Massimiliano Fedriga chiede di portare sul proprio tavolo per avere una serie di personalità con cui completare il mosaico della giunta. E se metà delle tessere sembra aver trovato composizione, le altre caselle sono ancora da riempire e fra queste spicca il vuoto su voci importanti come Bilancio e Sanità. Le certezze sembrano essere quelle legate a due leghisti come Barbara Zilli e Pierpaolo Roberti, al forzista Riccardo Riccardi, al “patriota” Fabio Scoccimarro e al civico Sergio Bini. Nomi che tuttavia non risolvono il nodo dei due assessorati di maggior peso, posto che Riccardi dovrebbe assumere vicepresidenza e Infrastrutture, Bini le Attività produttive e Scoccimarro Cultura e sport, mentre i due leghisti sono ancora in cerca delle deleghe da ricoprire.

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Sebbene Fedriga abbia più volte detto di non voler usare il bilancino del Cencelli, sono ancora due le posizioni spettanti alla Lega o comunque da mettere in quota al governatore. Progetto Fvg e Forza Italia rivendicano poi una seconda casella e Autonomia responsabile è sollevata dall’assicurazione di un posto al sole nonostante il magro risultato del 29 aprile. Se il tavolo tecnico sta cercando di individuare le deleghe da assegnare, quello politico potrebbe essere convocato tra entro l’inizio della prossima settimana per cominciare a delineare ciò che manca della squadra e per unire i nomi alle relative competenze. Un percorso reso più complesso dalla mancata volontà di alcuni consiglieri di dimettersi per entrare in giunta come chiesto da Fedriga, ma anche dalla difficoltà a trovare le almeno tre donne necessarie.

La Lega potrebbe allora fornire un secondo nome femminile (spunta il nome di Elena Lizzi) e pretenderà che Forza Italia indichi la terza: compito arduo per gli azzurri, fra cui avanzano le ipotesi Angela Brandi e Marina Monassi.

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Il tutto dovrà essere chiarito entro una dozzina di giorni, per consentire a Fedriga di presentarsi alla prima riunione del Consiglio regionale con l’esecutivo formato. L’aula è convocata per il 22 maggio. I partiti lavorano allora al reperimento dei nomi necessari, a cominciare da Autonomia responsabile, dove tiene banco la problematica convivenza tra civici della prima ora e transfughi alfaniani, con Tondo chiamato alla mediazione per tenere unito il partito. Bini dovrebbe invece puntare su Attilio Vuga, per cui sarebbe pronta la delega all’Agroalimentare. Da valutare infine se Fedriga sacrificherà qualche posto in quota Lega per assoldare tecnici affidabili cui assegnare le deleghe di maggior responsabilità.

Il governatore ha intanto ufficializzato le dimissioni da parlamentare, accolte ieri dal presidente della Camera Fico. «Mi dispiace non aver potuto salutare l’aula – scrive Fedriga su Facebook – dopo dieci anni di lavoro a Montecitorio. I ringraziamenti li faccio qui. Ai miei colleghi, ai collaboratori e alle collaboratrici del gruppo, ai cittadini, alla Lega, cui devo veramente tutto. Un grazie lo voglio recapitare a Matteo Salvini, per aver creduto in me ieri a Roma e oggi in Regione. Vi voglio bene».



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