Giulio Regeni, la mossa dei magistrati per sbloccare il processo

Iter sospeso per la mancata notifica agli 007 egiziani: i pm romani chiedono alla Cassazione di poter tornare in aula

ROMA La Procura di Roma chiede alla Cassazione di intervenire per sbloccare la «stasi processuale» che ha portato a un punto morto il procedimento nei confronti dei quattro 007 egiziani accusati delle torture e dell'omicidio di Giulio Regeni. I pm hanno depositato un provvedimento chiedendo alla Suprema Corte di annullare la decisione presa l'11 aprile dal giudice per le udienze preliminari (gup), con cui è stato sospeso il processo in attesa di nuove ricerche degli imputati.

Nel ricorso il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco sollecita «chiarezza» per superare quanto disposto dal gup che, rifacendosi a quanto deciso dalla III Corte d'Assise in ottobre, ha stabilito che il processo non può procedere in quanto mancano le notifiche agli imputati. Sono gli agenti, tutti degli apparati di sicurezza del Cairo, che il 25 gennaio 2016 avrebbero prelevato, e nei giorni successivi torturato e ucciso, il ricercatore originario di Fiumicello. Le notifiche mancano in quanto dal Cairo non sono mai stati comunicati gli indirizzi ai quali spedirle. Per l'ufficio diretto da Franco Lo Voi occorre allora una diversa valutazione tecnica sulle garanzie del giusto processo riconosciute ai quattro 007. Con l'impugnazione i magistrati di piazzale Clodio chiedono alla Cassazione di chiarire se risulta sufficiente, per celebrare il processo, il fatto che «vi è una ragionevole certezza - scrive la corte d'Assise nel provvedimento con cui ha rinviato il procedimento all'attenzione del gup - che i quattro imputati egiziani hanno conoscenza dell'esistenza di un procedimento penale a loro carico» su «gravi reati commessi in danno a Regeni». Per la Procura capitolina quanto deciso dalla Corte d'Assise contrasta con sentenze della Cassazione in cui si afferma che si può procedere anche se la parte ignora data dell'udienza e capo di imputazione, se si sia in presenza sostanzialmente di «finti inconsapevoli».

La risposta della Cassazione potrebbe arrivare in autunno, forse a ridosso della nuova udienza fissata dal gup per il 10 ottobre. Il giudice, vista la totale chiusura delle autorità egiziane nella collaborazione giudiziaria, ha affidato una nuova delega ai carabinieri del Ros per ulteriori ricerche. In quell’udienza sarà poi ascoltato il capo dipartimento affari giudiziari del ministero della Giustizia, Nicola Russo, su eventuali sviluppi dopo la nota inviata agli egiziani dal dicastero visto l'incontro senza esito del 15 marzo. Giorni fa i genitori di Regeni hanno lanciato un appello via social per chiedere una mobilitazione che porti a individuare gli indirizzi dei quattro 007: un post su Facebook, in tre lingue (italiano, inglese ed arabo), in cui sono state inserite anche le foto di tre imputati individuate dal Ros su fonti aperte. —

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