Giù l’inquinamento davanti alla Ferriera
Anche la contestata centralina di via San Lorenzo in Selva, la più vicina agli impianti della Ferriera di Servola, nel corso del 2016 ha rilevato valori di benzo(a)pirene che su base annuale sono inferiori ai limiti di legge. Lo ha riferito ieri la Regione riprendendo una nota emessa dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) che sottolinea come la media dell’anno scorso si sia attestata a 0.91 nanogrammi per metrocubo, mentre il limite da non superare è di un nanogrammo per metrocubo. Secondo l’Arpa, «l’andamento del benzo(a)pirene indica che gli adeguamenti impiantistici prodotti, qualora accompagnati da corrette modalità di gestione dell’impianto, possono consentire di rispettare sia gli indicatori previsti dall’Aia, sia il limite di legge». Ciò mentre da alcuni giorni, date le condizioni meteo, i dati sulle Pm10 sono invece sopra i limiti anche in piazza Carlo Alberto.
Nel sito di Arpa si legge che «la stazione di San Lorenzo in Selva (Rfi) è prevista dall'Autorizzazione integrata ambientale (Aia), ai sensi dell'allegato B e C del Decreto 96/2016 come punto di controllo dei sistemi di abbattimento delle emissioni di Siderurgica Triestina». Già nel febbraio scorso l’azienda aveva rilevato che «dall’entrata in funzione del nuovo sistema di aspirazione della cokeria, il livello di benzo(a)pirene rilevato dalla centralina più vicina all’impianto (San Lorenzo in Selva) si è mantenuto ampiamente sotto il limite di un nanogrammo per metrocubo, con una media di 0,6 nanogrammi». Ad agosto il sindaco Roberto Dipiazza aveva però reso noto di aver chiesto un incontro ad Arpa proprio su questo problema, mentre a novembre anche l’assessore regionale Sara Vito aveva ribadito che «la media progressiva del benzopirene, che sfiora il limite, va tenuta d’occhio». Ieri Arpa ha fatto anche una breve cronistoria. «Nel 2010, con l'impianto siderurgico a pieno regime, la media annua del benzo(a)pirene in via San Lorenzo in Selva era pari a circa 7 ng/m3. Negli anni successivi il valore è sceso con la riduzione dell'attività produttiva, fino a un minimo nel 2014, sebbene quest'ultimo dato non sia confrontabile con le altre annualità, poiché l'impianto siderurgico di Servola era in fermo tecnico. Nel 2015, con l'avvio dei lavori di adeguamento previsti dalla Autorizzazione integrata ambientale, il benzo(a)pirene era pari a 1,25 ng/m3. Con il completamento dei lavori di adeguamento, avvenuto nel corso dello scorso anno, è ulteriormente sceso fino al valore di 0,91 ng/m3, inferiore al limite di legge e confrontabile tra l'altro con quanto viene registrato in alcune aree urbane non industriali anche della nostra regione (ad esempio, Udine)». La governatrice Debora Serracchiani, in un video diffuso successivamente, si rifa soprattutto a questo. «Il benzo(a)pirene - afferma Serracchiani - è una sostanza cancerogena e nel 2010, quando c’era l’amministrazione Dipiazza era sette volte superiore a oggi. Adesso è sotto i limiti di legge e questa è una notizia veramente buona, scaturita dal lavoro fatto sugli impianti da tante persone. Noi siamo attenti alla salute dei cittadini e dei lavoratori. Siamo sulla strada giusta - ha concluso la presidente Fvg che è anche commissario per la Ferriera, esibendo il grafico che pubblichiamo - e lo dicono i fatti e di dati scientifici».
La deduzione che fa la Regione nella nota è che Arvedi è tenuto a briglia corta: «Gli indicatori inseriti dall'Aia, testati per tutto il 2016, consentono, inoltre, di effettuare un controllo giornaliero dell'andamento del benzopirene, obbligando il gestore dell'impianto siderurgico a ridurre immediatamente la produzione qualora venisse superato il limite di 1 ng/m3 su base tendenziale annua».
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