Giù i posti di lavoro fissi: in Fvg è boom di contratti a termine

I dati Ires Fvg: stabili le nuove assunzioni a tempo determinato, i rapporti a tempo aumentano del 40% contro il 27,3% della media nazionale
Un ragazzo davanti a una agenzia interinale mentre cerca un’occupazione
Un ragazzo davanti a una agenzia interinale mentre cerca un’occupazione

TRIESTE. Non salgono le assunzioni a tempo indeterminato, ma è boom dei contratti a termine. Sono due dei dati più rilevanti del quadro tracciato dall’Ires Fvg nella rielaborazione a livello regionale dei dati Inps. Nei primi nove mesi del 2017 le nuove assunzioni a tempo indeterminato in Fvg sono rimaste pressoché stabili (-0,4%) rispetto allo stesso periodo del 2016 (circa 12.600 unità). Un valore decisamente più basso che nel 2015 (oltre 20.200), ma superiore rispetto al 2014 (circa 11.000), prima cioè che entrassero in vigore il contratto a tutele crescenti e soprattutto gli sgravi contributivi, che hanno avuto forte impatto sulla domanda di lavoro delle imprese. Da gennaio è terminato il biennio della decontribuzione introdotta nel 2015 a fronte di assunzioni a tempo indeterminato e stabilizzazioni di rapporti a termine. Ridotto questo intervento, ecco l’immediato freno alle assunzioni a tempo indeterminato.

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I dati considerati riguardano il settore privato, esclusa l’agricoltura e il lavoro domestico. A livello nazionale nei primi tre trimestri del 2017 le assunzioni a tempo indeterminato sono calate del 3,5%, una contrazione - sottolinea l’Ires - interamente imputabile alle assunzioni part time.

Sempre nel confronto gennaio-settembre 2016-2017, su del 40% le assunzioni a tempo determinato (+27,3% a livello nazionale), da 57.700 a 80.500. A livello nazionale tra le assunzioni di questo tipo va registrato l’aumento dei contratti di somministrazione e di lavoro a chiamata: probabilmente - annota Russo - le imprese sono ricorse a strumenti sostitutivi dei voucher, cancellati dal legislatore da marzo e sostituiti dai nuovi contratti di prestazione occasionale.

In forte ripresa anche le assunzioni in apprendistato (quasi 1.500 in più, +47,7% rispetto al +26,9% registrato a livello nazionale) dopo la flessione del 2015; dato da collegare ai cessati sgravi contributivi.

Scendono invece di parecchio le trasformazioni a tempo indeterminato dei rapporti di apprendistato (-8,9%, flessione inferiore rispetto al dato nazionale del -10,2%), mentre salgono di poco quelle dei tempi determinati (+3,8%, contro il +4,3% nazionale). Il numero delle cessazioni ha registrato una crescita (+25,6%), prevalentemente nell’ambito dei rapporti a termine (+36,7%).

La variazione netta dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (assunzioni più trasformazioni meno cessazioni) è a quota -1.938 unità in regione, superiore al passivo di -1.610 dei primi nove mesi del 2016. In base ai dati attualmente disponibili, dunque - così Russo - nel 2017 la forma di occupazione più stabile appare in diminuzione in Fvg, dopo la notevole crescita acquisita nel 2015; flessione però compensata dall’exploit dell’apprendistato e soprattutto dei rapporti a termine. Pertanto la crescita dell’occupazione nell’ultimo biennio si è concentrata nei rapporti di lavoro a termine, mentre nel 2015 era stata trainata dai contratti a tempo indeterminato. Anche a livello nazionale la variazione netta dei contratti a tempo indeterminato nei primi nove mesi del 2017 è negativa (-9.955 unità rispetto alle +22.209 dello stesso periodo del 2016).

La cassa integrazione è tornata intanto è tornata ai livelli pre-crisi. A ottobre 2017 il numero di ore di cassa integrazione guadagni autorizzate in Fvg è stato di poco più di 439.000, portando il totale dei primi dieci mesi dell’anno a 5 milioni, un terzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-66,2%). In questo modo a fine anno ci si dovrebbe assestare su dei valori vicini a quelli registrati nel 2008.

Nei primi nove mesi del 2017 in Fvg sono state infine aperte 6.500 nuove partite Iva, un +2,9% rispetto allo stesso periodo 2016, superiore alla media nazionale (+1,5%). A livello territoriale spicca il risultato di Gorizia (+13%), le altre province fanno registrare incrementi contenuti.
 

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