Gite scolastiche: il business per gestire seimila ragazzi
Gli studenti arrivano tra marzo e maggio e affollano alberghi e ristoranti. La concorrenza di Grado e Portorose

Tra marzo e maggio a Trieste transitano circa 6 mila studenti in gita scolastica provenienti da tutta Italia ma pure dalla vicina Slovenia, da Croazia, Austria e Germania. Una stima approssimativa che tiene conto dei dati degli albergatori e dei ristoratori triestini che li accolgono ma pure di tutte quelle scolaresche che dedicano alla visita della nostra città solo una giornata preferendo pernottare a Grado o pure nella vicina Portorose che dopo l'adesione della Slovenia a Schengen è diventata sempre più spesso punto di riferimento per chi vuole visitare quest'area di confine.
Un business, quello delle scolaresche, che dà respiro alle strutture ricettive in mesi come marzo e aprile di solito poco richiesti dal resto della clientela e che permette incassi sicuri anche ad alcuni ristoratori. Ad accogliere gli studenti in visita a Trieste c'è l'Ostello della Gioventù di Miramare e abitualmente solo sette alberghi: il Roma, il Milano, l'Impero, il Parenzo, il Sonia, il Nuovo Hotel Centro e Villa Nazareth. Saltuariamente vengono accettati anche dal residence Le Terrazze di via Filzi e dall'Nh Hotel, il vecchio Jolly, che vista la categoria e il prezzo delle camere più elevato non sempre viene preso in considerazione da chi, come le scuole, puntano a prezzi decisamente risicati.
Il personale della struttura di via Cavour non dice però no a priori e, nel caso l'albergo abbia stanze disponibili, è disposto a presentare un preventivo. Cosa invece gli altri hotel triestini rifiutano a priori: temono che gli alunni devastino le camere, che sporchino e facciano confusione ma di fatto c'è anche il timore da parte di alcuni gestori che ospitare una comitiva scolastica faccia perdere un po' di prestigio alla loro struttura.
«In questo periodo di crisi e se in albergo non c'è un elevato numero di altri clienti li accettiamo eccome, non vedo perché respingerli, -osserva Stefano Stern, titolare dell'Hotel Milano - non ci sono mai stati problemi e se qualche volta abbiamo ospitato qualche scolaresca poco disciplinata posso dire che ne abbiamo accolte altre più ordinate e silenziose di molti altri singoli clienti. Certo, - aggiunge l'albergatore - molto dipende dall'autorevolezza dagli insegnanti che li accompagnano». «Pochi anni fa eravamo gli unici ad ospitare tanti alunni ma ora siamo comunque supportati da altre strutture - evidenzia Serena Fornasaro, titolare dell'Hotel Roma - Trieste è diventata una meta abbastanza richiesta e i ragazzi se ne vanno sempre soddisfatti». In media le scolaresche pernottano a Trieste per due giorni, qualche volta uno sola, raramente tre. A visitare la nostra città arrivano studenti principalmente dal vicino Veneto, dall'Emilia Romagna, dalla Puglia, dalla Liguria e dalle Marche. L'iter è questo: le scuole contattano un'agenzia di viaggio della loro città che a sua volta si rivolge ad un tour operator che tratta viaggi scolatici. E' quest'ultimo che contatta i vari alberghi di Trieste chiedendo un preventivo. Il budget a disposizione di ogni alunno è in media dai 25 ai 35 euro a notte e per mangiare dai 10 ai 13 euro a pasto. «Da noi pagano in media 20 euro a notte - precisa Elio Tafaro, direttore dell'Ostello della Gioventù - e circa 10,50 per il pranzo. Abbiamo già tutte le stanze prenotate fino a maggio, il maggior numero di scolaresche arriverà subito dopo Pasqua».
Secondo Tafaro il disdegnare il turismo scolastico da parte di molti alberghi è un errore: «E' il primo passo per il rilancio turistico - assicura - perché i ragazzi che visitano la nostra città superficialmente, ne restano ben impressionati e ci ritornano dopo qualche anno magari con la famiglia".
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