Gite da record ma solo low cost
Boom di gite scolastiche nelle ultime ore a Trieste: caos-parcheggi all'apice in città, e dopo tutti a dormire a Grado. Soltanto tra mercoledì e ieri a Trieste erano arrivate oltre 60 corriere di studenti e circa 80 risultano quelle prenotate in questi giorni a Grado.
Difficile fare una stima esatta (ogni gita si appoggia ad agenzie turistiche sparse in tutta Italia), ma sia gli autisti, sia gli insegnanti, sia le guide interpellate a San Giusto, ritengono questi numeri attendidibili.
Tutte le gite ferme nell'Isola del Sole sono dirette a Trieste, ma nessuna pare abbia pernottato nel capoluogo giuliano, dove è troppo difficile trovare un parcheggio e un hotel disponibile. Lampante il caso di tre gite che avrebbero avuto la disdetta dopo aver prenotato: «Gli albergatori triestini storgono il naso di fronte a pochi incassi e gite di eventuali scalmanati», spiega la guida Edda Codutti. Così Trieste vale solo per una toccata e fuga: le agenzie consigliano alle scuole di dormire a Grado, che offre prezzi più bassi e strutture più grandi.
Tra mercoledì e ieri i disagi per la carenza di parcheggi si sono regolarmente manifestati in Stazione centrale, a San Giusto e a Miramare, punti di snodo o siti importanti, dove gli autisti non hanno però possibilità di sostare tranquilli. «A Trieste non troviamo mai posto - parla l'autista Giuseppe Di Rosa -, giriamo a vuoto mentre gli studenti fanno il loro percorso a piedi. Nel terminal vicino alla stazione il parcheggio costa 30 euro al giorno e di questi tempi le famiglie preferiscono risparmiare. Quando sostiamo in divieto, o saltiamo il pasto oppure mangiamo un panino al volo. Questo implica però anche maggiore stanchezza alla guida. Il fatto di dover tornare sempre a Grado, significa aumentare le ore di lavoro». Stesso parere per l'autista Alviano di Padova, che ha portato una scolaresca in gita per due giorni: martedì sono andati a Parenzo, mercoledì erano a Trieste e, nonostante non fossero di strada, hanno pernottato tutti a Grado.
Insomma Trieste è sì diventata una meta gettonata dalle scuole, ma avrebbe bisogno di servizi uteriori per intercettare questa fetta di turismo culturale. Lo spiega Marina Terzon, professoressa di lettere di un liceo di Milano: «Perché non ristrutturare Porto Vecchio e costruire lì dentro un ostello? A Milano il quartiere della Bicocca è stato adattato ad accogliere universitari di ogni parte del mondo. La zona del porto mi sembra l'ideale per fare da snodo, a maggior ragione se considerate che le scuole di Milano vengono tutte a Trieste: una gita bellissima al confine. Se vuole avere velleità turistiche, la città dovrebbe dotarsi di alberghi diffusi e nuove strutture: per gli studenti sarebbe molto più divertente fermarsi in città anche la sera». La sua collega di scienze, Roberta Ghirardelli, spiega che anche loro dormono tutti Grado, nonostante due tappe a Trieste, peraltro in giorni distinti. I costi la dicono lunga: lì quattro giorni e tre notti in mezza pensione costano 300 euro. Prezzi che a Trieste si sognano pure gli adulti: «Trieste è del tutto inaccessibile - dice una turista scesa dalla corriera a San Giusto insieme al suo gruppo di Bari -, abbiamo prenotato tutti a Ronchi: lì ci chiedono 50 euro, qui oltre 100 a notte».
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