Git in mano pubblica e spiaggia al Comune di Grado

Passata in Consiglio la mozione di maggioranza con l’emendamento Marin. Il personale va alla nuova società
La spiaggia Git di Grado
La spiaggia Git di Grado

GRADO Trasformare la Git in una società a capitale interamente pubblico, operante in regione di house providing, al pari di ciò che è avvenuto con le Terme di Merano, nella quale la Regione e il Comune di Grado faranno conferire i rispettivi apporti di capitale, aree, diritti di superficie, compresa l’area destinata a parcheggio di nuova costruzione, per l’intera durata della società. Il personale di Git verrà interamente assorbito dalla nuova società che avrà in carico anche la gestione della spiaggia e del parcheggio.

La mozione della maggioranza presentata da Fiorenzo Facchinetti, Greta Reverdito, Annamaria Gordini, Michele Gaddi e Luciano Cicogna, è stata approvata dalla stessa maggioranza e dal dem Cicogna mentre Roberto Borsatti, Maurizio Delbello, Elisabetta Medeot, Claudio Kovatsch e Dario Lauto hanno votato contrariamente.

I consiglieri Sebastiano Marchesan e Roberto Marin si sono invece astenuti. Quest’ultimo perché la maggioranza ha accolto un emendamento presentato dallo stesso Marin che fa ora parte integrante della mozione approvata. Un emendamento che riguarda la concessione della spiaggia oggi in capo alla Regione.

Marin ha fatto un breve excursus ricordando che la concessione era in capo al Comune e poi durante l’amministrazione Olivotto, «non si sa come e perché», il Comune ha rinunciato alla concessione a favore della Regione.

L’emendamento approvato ha lo scopo di far tornare la titolarità della spiaggia al Comune che la potrà girare in concessione alla Git.

La discussione sulla mozione della maggioranza è stata lunga (circa quattro ore) con accuse reciproche fra minoranza e maggioranza unitamente al dem Cicogna con Raugna e i suoi a ribadire che tutta la colpa è della Regione la quale ha presentato una proposta di accordo con contenuti completamente distanti da sostanziali intese precedenti, ovvero con l’inserimento nella bozza di accordo della cessione di beni di proprietà comunale.

La minoranza ha replicato su tutto accusando invece questa maggioranza che se ne viene fuori ora, a soli sei mesi dal rinnovo elettorale, con una proposta che sposta la questione dalla realizzazione delle terme marine sulla costituzione di una nuova società che non si costituisce di certo in tempi brevi.

Secondo la minoranza è necessario trovare una soluzione per partire con i lavori dello stabilimento termale mentre si avrà tempo durante gli anni necessari alla realizzazione dell’edificio per creare la società di gestione.

La minoranza ha ricordato altresì che in precedenza, alla guida della Regione c’erano la Serracchiani e Bolzonello e in Comune, per più di qualche anno, c’era anche l’attuale amministrazione, e in ogni caso non si è concluso nulla, a significare che non c’è la volontà da parte della maggioranza comunale di procedere.

La maggioranza ha ribadito che in realtà Promoturismo avrebbe potuto in ogni caso procedere con la realizzazione. Ciò che è parso evidente è il fatto che tutta la lunga discussione è stata in gran parte di carattere politico elettorale.

Ma una domanda è sorta spontanea in tante persone: se qualcuno presenta una bozza proposta di accordo, non sarebbe più semplice fare una controproposta per cercare di arrivare a una mediazione finale?

È chiaro invece che si va avanti uno contro l’altro a discapito della mancata realizzazione delle nuove terme che attendono la costruzione da una ventina d’anni durante i quali si sono alternate forze di centrosinistra e di centrodestra non solamente in Regione ma anche in Comune a Grado.—

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo